Linda, uccisa dal male in pochi giorni

La piccola di Gaggio di Marcon non aveva ancora sei anni, vomitava: sembrava un virus, invece era un tumore. Martedì alle 15 l'ultimo saluto della comunità

Il suo sorriso e la sua vitalità si sono spenti nell’arco di poche ore, senza lasciare il tempo alla mamma e al papà, di capire che costa stesse accadendo. Se ne è andata così la piccola Linda Piovesan di nemmeno sei anni, residente a Gaggio, operata d’urgenza giovedì all’ospedale di Padova. Non ce l’ha fatta.

Ieri mattina il suo cuoricino ha smesso di battere per sempre, lasciando i genitori senza parole, ancora incapaci di credere che non sia stato solo un brutto sogno. L’intera comunità di Gaggio è sgomenta e si prepara per l'ultimo grande abbraccio, martedì, alle 15, nella chiesa dei Santi Patroni, a Marcon.

Linda era una bella bambina, piena di speranze e di curiosità. Aveva iniziato da poco la prima elementare, a Gaggio, ma già dopo una settimana aveva cominciato a sentirsi male. «Vomitava, e non capivamo perché», racconta con un filo di voce papà Luca Piovesan, che a Gaggio tutti conoscono perché è titolare della pasticceria Dolcissimo. «L’abbiamo portata più volte dal pediatra, sembrava un virus. Ma non passava».

Non aveva né febbre né mal di testa. Vomitava, Linda, il suo stomaco era diventato improvvisamente debole.

Così martedì, dopo l’ennesimo malore, i genitori hanno deciso di portarla al Pronto Soccorso dell’Angelo. È lì che il film della tragedia ha cominciato improvvisamente a correre, sempre più veloce, sempre più spietato.

I medici dell’Angelo intuiscono che qualcosa non va per il verso giusto e decidono di trasferirla a Padova. Qui alla piccola Linda vengono fatte molte analisi, ma soprattutto viene fatta la Tac. E il responso è agghiacciante: tumore al cervello, già abbastanza esteso.

Accelera ancora il film della tragedia. Siamo a mercoledì e per giovedì ci si prepara all’intervento chirurgico. È tutto pronto, mamma e papà sperano per il meglio, la chirurgiua, si sa, può fare miracoli.

Ma il destino vuole giocare pesante sul corpicino della piccola Linda: viene colta da emorragia cerebrale.

La situazione è drammatica, le speranze sono poche. I medici corrono, tentano il tutto per tutto e la fanno entrare in sala operatoria.

Ma ormai c’è poco da fare, piccola Linda, tuo il corpicino non regge all’assalto del male.

Quando la piccola esce dalla sala operatoria i medici sono chiari: ci sono poche speranze, hanno tentato il tutto per tutto, di più non possono fare. Nonostante le preghiere, le restano poche ore di vita. Ieri mattina il cuoricino di Linda si ferma.

Papà Luca fatica a parlare, è distrutto: «Col senno di poi non si va da nessuna parte», dice, «è una tragedia, una tragedia enorme».

Nella piccola comunità di Gaggio, dove la famiglia è molto conosciuta, così come a Marcon, nessuno riesce a capacitarsi. Ma come, si chiedono tutti: a luglio la bimba giocava con le amichette tutti i giorni ai centri estivi gestiti dalla parrocchia di Marcon; a settembre inisiava la scuola e poi, in pochi giorni, se n’è andata così?. «Era una bimba straordinaria, come tutta la famiglia», dice sommessamente, per rispettare il dolore dei genitori, il cappellano dei Santi Patroni, don Dario Magro, che a stento riesce a trattenere le lacrime, nonostante la fede. Una famiglia attenta, la sua, generosa, sempre premurosa e anche di fede, fa sapere il sacerdote. «Non ci sono parole in queste occasioni», commenta il parroco di Gaggio, don Silvano «è difficile dire qualche cosa: staremo accanto alla famiglia, è quello che si deve fare».

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