Lido, stop ai poteri straordinari
Il Consiglio comunale vota una mozione per dire basta al commissario

Un rendering della darsena di San Nicolò. In alto Vincenzo Spaziante
Superare al più presto la gestione commissariale dei grandi progetti del Lido che «espropria» gli enti locali. Chiedere al governo un chiarimento sul nuovo Palacinema. E «coinvolgere» il Consiglio comunale sui progetti di rilevante impatto ambientale come quello per l'area dell'ex Favorita e del porto turistico a San Nicolò.
Alla fine i toni vengono ammorbiditi su richiesta del sindaco Orsoni e il documento viene votato dalla maggioranza al gran completo. Ma la sostanza resta. Il Consiglio comunale chiede a larga maggioranza che la pianificazione urbenistica del Lido torni sotto la giuridiszione della città. E che i poteri straordinari di protezione civile affidati al commissario Vincenzo Spaziante dal governo nel 2009 si concludano. Tanto più che i termini che avevano giustificato l'urgenza - le celebrazioni del 150esimo dell'unità d'Italia - sono ampiamento scaduti. E del nuovo palazzo del Cinema, l'opera che aveva messo in moto il meccanismo e la vendita dell'Ospedale al Mare per finanziarlo, non c'è traccia. Nel frattempo vanno avanti gli altri progetti come la darsena da mille barche, le villette al Forte di Malamocco e il nuovo centro turistico commerciale all'Ospedale al Mare. Lunedì sera il Consiglio comunale ha votato il parere negativo sull'Impatto ambientale del nuovo porto turistico. «Una darsena grande come l'intera isola della Giudecca», ha detto l'assessore all'Ambiente Gianfranco Bettin, «che porterà dei problemi non soltanto in acqua ma anche per il flusso di veicoli, l'inquinamento, la nuova strada e il parcheggio da 500 auto». Alla fine è passata la mozione che chiede di accelerare i tempi per la fine dell'incarico a Spaziante. Qualcuno, come Nicola Funari (Idv) e lo stesso Sebastiano Bonzio di Rifondazione primo firmatario della proposta, l'avrebbe voluta più netta. «Qui è in pericolo la democrazia», ha detto Funari, «ci fanno votare un parere come nei romanzi di Tolstoj i carcerieri facevano votare i detenuti. Ma non decidiamo nulla». La mozione finale porta la firma dei capigruppo del Pd (Claudio Borghello), Udc (Ennio Fortuna), Psi (Luigi Giordani), Italia dei Valori (Giacomo Guzzo), Lista In Comune (Camilla Seibezzi) e del conmsigliere di Grillini Cinquestelle Marco Gavagnin. Al momento del voto il Pdl è uscito dall'aula. «Documento importante», commentano Camilla Seibezzi e Beppe Caccia, «che chiede di tornare al più presto alle procedure democratiche di governo del nostro terriutorio. Tutti vogliamo rimodernare le strutture a disposizione della Mostra del Cinema, ma senza sperpero di denaro pubblico e senza subire opere dal pesante impatto ambientale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video