«Lido ormai non è più un’isola per giovani ma noi resistiamo»

IL REPORTAGE
L’età media si alza sempre più, le attrazioni diminuiscono di anno in anno e i pochi che restano sembrano rassegnarsi: ormai il Lido non attira più i giovani come una volta. Nemmeno d’estate, stagione che per definizione è sinonimo di svago e divertimento. Il problema si riflette tanto sui ragazzi locali, quanto sui turisti. Sono altre le località a farla da padrone, Jesolo su tutte. Lo dicono i numeri, e lo dice chi nell’isola della Mostra del Cinema ci lavora.
La situazione si è fatta più grave negli ultimi anni, e allora c’è chi si chiede: «Cosa succederà tra dieci anni?». Tra questi, Alessandro e Mariangela Squicciarini. Fratello e sorella (rispettivamente di 27 e 36 anni) del Lido, dal 2014 gestiscono l’Aurora Beach Bar, all’altezza del Blu Moon in lungomare. «In effetti» racconta Alessandro «negli ultimi anni c’è stato un decadimento generale».
Sono tra i pochi a restare e investire nell’isola. Fino a qualche anno fa, il locale restava aperto tutte le notti. Nell’ultimo anno, feste organizzate solo mercoledì e sabato. Dopo la mezzanotte, però, è obbligatorio abbassare il volume. Il rischio? Che arrivino i vigili, su segnalazione dei residenti.
In un lungo e recente post su facebook, Nadia Maso esprime il suo disappunto: «Quest’isola sta morendo, chi resta o va via o si chiude nei bar. È giusto segnalare episodi di maleducazione, ma è anche un problema di carenza di offerta: i giovani o si chiudono nei bar o preferiscono andare altrove».
I fratelli Squicciarini ci provano, ma la situazione è difficile e non hanno la certezza di resistere ancora a lungo. Un esempio: fino a un anno fa, organizzavano aperitivi in riva alla spiaggia dalle 18. Poi però la segnalazione dagli stabilimenti vicini: «Disturbate la pennichella pomeridiana».
«Il nostro obiettivo» continua Alessandro «è quello di riportare i giovani al Lido. È brutto che in tanti prendano la macchina per andare fuori. Però c’è una motivazione: a Jesolo, ad esempio, c’è molta più offerta».
Se l’offerta manca, qualcuno cerca di organizzarsi da sé. L’emblema è “Arsenàl”, il gioco da tavolo ideato da Carlo Rigo, Joshua Pellegrinotti e Vittorio Marella. Ventenni, hanno deciso di rimboccarsi le maniche e spezzare la monotonia dell’isola. «È vero che le cose sono in decrescita» commenta Carlo «ma rispetto al centro storico della laguna, il Lido è uno degli ultimi baluardi per i giovani. C’è uno spiraglio di luce, si creano associazioni e gruppi di giovani che vogliono darsi da fare per restare».
È quello che serve per evitare che il Lido, come dice il presidente della municipalità Danny Carella, diventi un “dormitorio per anziani”: «C’è un problema di offerta, è innegabile». Ma anche di numeri.
Alessandro Strozzi e Stefano Dionisi (consiglieri municipali al Lido), hanno analizzato l’andamento demografico dell’isola. Dal 2012 le nascite sono inferiori al cento, un calo costante da 15 anni; gli ultraottantenni sono tanti quanti i ragazzi e le ragazze sotto i quindici anni. I decessi, invece, superano le 250 unità. Ogni anno c’è un calo di più di cento abitanti. «E poi» conclude Strozzi «il lavoro si sposta sempre più in terraferma. Le giovani famiglie preferiscono trasferirsi altrove».—
Eugenio Pendolini
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