Lido, la stagione non decolla: capanne chiuse e lettini vuoti

Sconti fino al 45% sulle spiagge di Excelsior, Quattro Fontane e Des Bains Le lamentele dei clienti: «Servizi carenti, prezzi cari e i giovani vanno altrove»
Le spiagge del Lido semi vuote
Le spiagge del Lido semi vuote

VENEZIA. La stagione estiva ormai è esplosa, le calde giornate di luglio sono un invito ad andare al mare. Eppure al Lido, soprattutto in alcuni stabilimenti balneari, buona parte delle capanne rimane chiusa, con sdraio e lettini vuoti ad aspettare una clientela che non arriva più come un tempo. Secondo le direzioni di alcuni stabilimenti, il numero di abbonati di quest’anno sembra stabile rispetto agli anni passati.

STABILIMENTI. Per Venezia Spiagge, l’80-85% delle oltre 750 capanne risulta prenotato. Dagli uffici fanno sapere che un lieve calo c’è stato, ma è stato compensato dall’aumento dei noleggi di ombrelloni e lettini. Lo stesso vale per la spiaggia del Consorzio: «Qui la clientela è consolidata, abbiamo gruppi di famiglie che vengono da generazioni» spiega il direttore Stefano Crovato, «non abbiamo avuto un calo significativo. Anzi, spesso i nostri self service raccolgono i clienti delle altre spiagge». Stesso discorso per il Miramare, dove da tre anni a questa parte il numero di clienti si è stabilizzato: «Abbiamo il 61% di capanne prenotate per la stagione. È un buon numero, non ci lamentiamo», l’opinione di Paolo Piccolotto, direttore dello stabilimento.

CAPANNE CHIUSE. Lo scenario cambia di molto, almeno a prima vista, nelle spiagge dell’ex Ciga, (Excelsior Quattro Fontane e Des Bains). Ai piedi del celebre albergo, cuore della Mostra del cinema, schiere di capanne sono ancora chiuse. Stessa situazione, se non peggio, nei suggestivi e costosi tucul che occupano la parte più elegante del Des Bains: per ogni capanna aperta, almeno una manciata è chiusa.

SCONTI. Un cartello posizionato all’ingresso, poi, già annuncia sconti giornalieri consistenti: meno 45% per la seconda fila (da 117 a 65 euro per un giorno). Contattata più volte, la direzione degli stabilimenti non si è ancora espressa sull’andamento della stagione.

SERVIZI. Come spiegava a inizio stagione Laura Fanecco, direttrice dell’hotel Excelsior, sono stati compiuti importanti lavori di ristrutturazione e manutenzione per l’inizio della stagione balneare. Soprattutto per i servizi igienici e per il sistema fognario. L’offerta dei bar, però, è cambiata, e di molto. Per quest’anno, i due locali principali (la Rotonda, all’ingresso del Casinò, e la Pagoda del Des Bains) non hanno i self service, rimpiazzati da un bar che vende panini freddi e da macchinette per bibite fresche. Sempre uguali, invece, gli altri due bar (Quattro Fontane e Des Bains) dove comprare un caffè o un gelato. Dopo le sollecitazioni per i ritardi di inizio anno, i gestori hanno promesso lavori consistenti per la prossima stagione. Lamentele. Secondo i clienti delle spiagge, i motivi di questo calo sono molti. L’età media è sempre più alta: «È uno stabilimento quasi solo per anziani o per turisti, non ci sono luoghi di ritrovo per i più giovani. Io ormai vengo da quarant’anni, per comodità e abitudine. Ma mio nipote e i suoi amici vanno altrove» spiega il signor Gianni, habitué dell’Excelsior.

PREZZI. Altro problema, i prezzi: «Ogni anno c’è sempre meno gente. Le tariffe in seconda fila sono molto alte, non parliamo della prima…» commenta la signora Matelda, da sempre all’Excelsior, «Riesco a permettermelo solo perché condividiamo le spese con la mia famiglia, altrimenti non sarebbe possibile». Infine, le piccole comodità: «Una volta potevamo mangiare di tutto, dal toast fino a un primo o un secondo. Ora ci portiamo il pranzo, oppure usciamo fuori. Piccoli dettagli, per carità, ma alcune comodità sono venute meno nonostante tutto quello che paghiamo per la stagione», lo sfogo della signora Adriana, da trent’anni al Des Bains, mentre dietro di lei una famiglia sistema i cartoni della pizza da asporto sui tavoli deserti dell’ex tavola calda.

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