L’ex calciatore Jacopo Barbaro, affetto da Sla, cerca disperatamente il suo gatto Polpa

Cavallino. Polpa è un micio speciale, adatto alle persone allettate. L’ex sportivo, in apprensione, lancia un appello a chi lo aiuterà a ritrovarlo

Francesco Macaluso

CAVALLINO-TREPORTI. «Aiutatemi a ritrovare Polpa, gatto insostituibile per me che sono allettato da 5 anni. È scomparso da giovedì a Cavallino-Treporti tra via Ancillotto e via Luigi Rizzo. Offro lauta ricompensa».

L'Sos gatto scomparso è stato lanciato via social nella prima mattinata di venerdì da Jacopo Barbaro, 46enne ex calciatore professionista che combatte contro la Sla da 18 anni, e che comunica con gli occhi. Il suo meraviglioso gatto dal manto rosso e bianco che compare sempre nel suo profilo, Polpa, è scomparso da giovedì anche se la preoccupazione ha cominciato a montare 24 ore dopo, da venerdì mattina.

L'appello di Jacopo è stato rinnovato ieri. Da qualche tempo Jacopo riesce a respirare autonomamente, anche se a volte si rende necessario l’uso dell’ossigeno. La sua compagnia instancabile, fondamentale anche per i salubri effetti della pet therapy sulla sua quotidianità, era rappresentata dal fedele gatto. «Rinnovo l'appello» ha scritto Barbaro nei social «per cortesia, lui si chiama Polpa, è un gatto speciale adatto per le persone disabili. È stato smarrito il 27 gennaio in zona Distribuzione Lupo per capirci. E un gatto molto pauroso e se si sente perso si blocca. Per favore guardate nei vostri garage, è facile che si sia nascosto. Zona di Cavallino-Treporti vie Giannino Ancillotto e Luigi Rizzo. Vi prego aiutatemi. Offro lauta ricompensa. Grazie. Chiunque lo avvistasse contatti il 3384693646».

Era il 1999 e Barbaro militava nelle file del Conegliano, quando la Sla si manifestò per la prima volta sotto forma di una difficoltà progressiva nel camminare, facendogli poi appendere le scarpe al chiodo dopo una parentesi vissuta con la maglia della Miranese. La Sla negli anni gli ha paralizzato via via tutti i muscoli, tanto da non potersi più muovere né parlare, richiedendo l'ausilio di un puntatore elettronico per comunicare.

Barbaro, oltre che per la carriera calcistica, è stato alla ribalta della cronaca nel 2013 quando Alessandro Del Piero suo ex compagno di squadra nei Giovanissimi del Calcio Padova, di passaggio a Jesolo volle salutarlo, e nel 2018 per la sua decisione di mettere all'asta devolvendo il ricavato alla Uildm, sette maglie autografate dai campioni di calcio della sua preziosa collezione accumulata negli anni nella casa di Cavallino-Treporti dove vive con la mamma ed il fratello Francesco.

Argomenti:Cavallino

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia