L’esame di Alvise, studente inventore
Per l’orale ha costruito un generatore eolico di corrente: funziona
Raccontano i bene infornati che Alvise Faccenda riesca stupire tutti con la sua abilità di giocoliere, incantando i compagni di scuola nel cortile dell’istituto Pacinotti di Mestre. Dal far roteare le tre palle ad attirare l’attenzione della seconda commissione della maturità, però, per lui il passo è stato breve: alla prova orale per il diploma di perito meccanico, infatti, Alvise ha presentato un progetto di generatore eolico. Un macchinario per produrre energia elettrica. E’ alto fino al soffitto e realizzato da solo, utilizzando tanti tipi di materiali (il compensato marino, ad esempio) e vecchi pezzi di vetture, come l’alternatore che era appartenuto a una macchina di produzione francese. Per gli appassionati dei fumetti Disney, roba da Archimede Pitagorico, per chi conosce bene i ragazzi del Pacinotti, quasi ordinaria amministrazione, visto che tutti i maturandi hanno presentanto in apertura di orale un loro progetto: chi una speciale fresa, chi con spiccata sensibilità per i problemi dell’ambiente una macchina tritarifiuti.
Se solo da lunedì si dovrebbero conoscere i risultati degli scrutini una cosa però è certa: agli studenti del Pacinotti fantasia e conoscenza della tecnica non mancano. Una bella prova di queste doti l’ha data ieri Alvise, che per portare dentro la sua macchina ha dovuto affrontare anche problemi logistici. Bello grande il progetto del generatore eolico, basato sullo stesso impianto ideato nel 1931 da un ingegnere francese. Faccenda, però, non si è accontentato. Al macchinario ha voluto aggiungere un altro generatore, ovvero delle pale ricurve in grado di catturare meglio l’energia del vento. Idea non sua, ma che comunque ha evidenziato la capacità di andare a fondo su un progetto che gli stessi libri sconsigliavano di ripetere. «La motivazione era che era poco funzionale», ha raccontato Alvise, «ma io non mi sono fermato, sono voluto andare avanti anche se i miei stessi compagni di classe mi dicevano di lasciare perdere». Difficile far funzionare la macchina all’interno dell’aula, simulando l’effetto del vento, però la lampadina posta alla base si accende.
E allora via con il resto dell’esame orale, con il giovane che oltre alle materie tecniche legate al suo corso di meccanica ha affrontato anche domande di storia e matematica. E, a sorpresa, nel primo caso ha scelto un argomento di storia militare, raccontando dal punto di vista strategico la genesi, le fasi e l’esito finale della battaglia di Vittorio Veneto del 1918. Al termine della prova, come molti suoi compagni, Alvise era sollevato, mentre il macchinario costruito con l’aiuto del padre Ferruccio ancora troneggiavva nell’aula. Per Faccenda il sogno è un futuro all’Università, a studiare Architettura. Per il momento c’è un rito da onorare: il giorno che usciranno gli scrutini si farà rapare a zero.
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