Le voce rock di Axl Rose per dire addio a Paolo morto di infarto a Londra
PRAMAGGIORE. Quando don Luis Palomino, il parroco, ha congedato i fedeli, dalle casse acustiche della chiesa di Blessaglia sono risuonate le note della versione moderna di “Knocking on Heavens door”, quella dei Guns and Roses. La voce rock di Axl Rose si è tradotta nell’ultimo saluto per Paolo De Zotti, l’ingegnere gestionale morto a Londra per un infarto che lo ha colto nel sonno e che ora, come recita il brano, “bussa alle porte del paradiso”. Questo congedo lo hanno voluto gli amici, consapevoli che era una canzone molto apprezzata da Paolo, morto nella capitale inglese dove lavorava da due ani come manager alla Chopard.
In chiesa, di fronte ai genitori sorretti dai parenti e dalla comunità, don Palomino ha usato parole appropriate per descrivere Paolo, parole che purtroppo sul sagrato, dove erano presenti altri fedeli che non avevano trovato posto in chiesa, non si sono potute sentire perché il portone è rimasto chiusa per il freddo. «Ringraziamo Dio per avercelo mandato», ha detto il parroco, «Paolo era una persona molto determinata, che ha cercato di costruirsi la sua felicità. Era un uomo gioioso e amato da tutti. Dio lo ha accompagnato nella sua vita, con la gioia di vivere. Speriamo che i giovani trovino qualcuno che li accompagni nel loro percorso, come Dio ha fatto con lui. È vero: Paolo è stato privato alla sua famiglia, ma è stato un dono autentico per gli amici e i genitori stessi. Resteranno vivi, i ricordi della sua vita».
Don Palomino ha poi parlato sulle difficoltà nell’affrontare l’improvvisa perdita. «Di fronte alle disgrazie ci si chiede dov’è Nostro Signore. Vengono poste tante domande a cui non si sa rispondere. Ma solo il tempo, di fronte alla morte, permetterà che Dio si annidi nei nostri cuori. Grazie Dio, per averci donato la vita di Paolo. Lui vivrà, per sempre nei ricordi di chi gli ha voluto bene».
Nel corso della cerimonia sono stati anche raccolti fondi per l’associazione provinciale Amici del Cuore di Pordenone Domenico Zanuttini. —
Rosario Padovano
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