Le piscine si aprono anche ai disabili
MIRANO. Attività motoria in acqua per disabili, il primo esperimento in provincia è nell’Asl 13 di Mirano-Dolo. Il progetto si chiama “Amaia”, cioè “Attività motoria adattata in acqua” e vuole offrire alle persone con limitazioni cognitive o motorie, la possibilità di svolgere attività fisica in acqua con personale appositamente formato.
Un’iniziativa resa possibile grazie a una convenzione tra il servizio di Medicina fisica e riabilitativa dell’Asl e alcune piscine del territorio.
«Abbiamo formato il personale delle piscine che hanno aderito», spiega il primario della Medicina fisica e riabilitativa Sandro Buoso, «e ora il servizio è pronto per accogliere le persone con disabilità cronica o invalidità, sia adulti che bambini, indicati dai medici di famiglia, dai pediatri o dallo specialista». Un’attività di riattivazione motoria che non ha nulla a che vedere con la riabilitazione e con i Lea, i livelli essenziali di assistenza e che si svolge dunque fuori dai classici percorsi sanitari: si accede con una piccola quota da parte dell’utente, che varia a seconda del tipo di trattamento da eseguire con il terapista, se in maniera individuale o in gruppo. L’iniziativa è rivolta a persone con vari gradi di complessità della patologia, comunque stabilizzate: affette, ad esempio, da ictus cerebrale, distrofie muscolari, mal di schiena, artroprotesi di anca, neuropatie degenerative. Ad aderire sono state le piscine dello Sporting club di Noale, la Riviera Nuoto di Dolo, il Centronuotostrà di Stra, Mirano Nuoto a Mirano, Nuotomira a Mira, Arca di Martellago, Centro servizi Anni Sereni di Scorzè e lo Studio fisioterapico Riviera di Mira. «Puntiamo a promuovere corretti stili di vita, soprattutto nelle persone reduci da importanti malattie», ha detto il direttore generale dell’Asl 13 Giuseppe Dal Ben. (f.d.g.)
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