Le panchine animate arrivano al Parco Piraghetto
Realizzate dai ragazzi ospiti del Centro don Orione di Chirignago e della Cooperativa sociale “La Rosa Blu”, con la supervisione dell’artista Manucomix (Manuele Boscolo), ed il sostegno di Comune di Venezia ed Enel. La presentazione a Chirignago

Un segnale forte di cittadinanza attiva ed insieme di inclusione sociale: un modo per abbellire gli angoli verdi della città, ma anche un’occasione che si vuole offrire ai cittadini per fermarsi un momento, per riflettere, per confrontarsi.

Torna il progetto “Panchine animate – Semi di cittadinanza attiva 2.0”, che viene riproposto, dopo la positiva esperienza dello scorso anno, grazie al lavoro, e alla creatività dei ragazzi ospiti del Centro don Orione di Chirignago e della Cooperativa sociale “La Rosa Blu”, con la supervisione dell’artista Manucomix (Manuele Boscolo), ed il sostegno di Comune di Venezia ed Enel. In villa Bisacco Palazzi a Chirignago, presentate le nuove opere realizzate alla presenza degli assessori comunali alla Promozione del territorio, Paola Mar, e alla Coesione sociale, Simone Venturini.

Obiettivo di “Panchine animate 2.0”, come hanno spiegato i responsabili del Centro don Orione e della cooperativa “La Rosa Blu”, era quello di regalare alla città, dopo le 27 dello scorso anno, altrettante nuove panchine colorate, che verranno installate questa volta all’interno del parco Piraghetto di Mestre. L’idea piace, tanto che il presidente della Municipalità di Chirignago-Zelarino, Francesco Tagliapietra, ha chiesto che le panchine animate arrivino anche in piazza Chirignago. Al progetto di quest’anno hanno partecipato anche gli studenti dell’istituto San Marco, realizzando un suggestivo video in cui vengono raccontati il lavoro, e le emozioni, vissute da chi ha realizzato materialmente le nuove panchine.

«E’ importante e molto bello – ha sottolineato l’assessore Mar – che prosegua questa bella esperienza, che rende la nostra città più colorata e divertente, grazie ai ragazzi dei centri diurni che si sono trasformati in grandi artisti. Vale anche in questo caso il plusvalore di trasformare oggetti a volte trascurati e poco visibili in opere d’arte. Grazie a tutti e a tutte per questo progetto di inclusione sociale che libera le emozioni e illumina di bellezza gli spazi della nostra città».
Aggiunge il collega Venturini. «Il progetto ha il merito di portare all’esterno il ‘bello’, le energie positive, che si respirano all’interno di queste strutture, e che avverto ogni volta che vi entro, trovando tra l’altro, ormai, tanti amici. E’ un grande regalo che queste persone fanno alla città, al territorio e a tutte le persone che ci vivono».
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