Le Costantini in festa: «Fiere della vittoria questo è sangue nostro e adesso serve parità»

l’intervista
Hanno festeggiato in famiglia e con gli amici, ma è appena l’inizio. Ieri il pranzo tradizionale al ristorante Do Forni con il celebre regatante Benito Vignotto, a breve la festa in remiera. Le due vincitrici della Regata Storica Elena ed Elisa Costantini stanno cominciando a raccogliere i frutti di tanta fatica. Sono loro infatti le prime due campionesse buranelle, le prime ad aver sconfitto le regine del remo Anna Mao e Romina Ardit e le prime vincitrici che ribadiscono che ci deve essere parità tra uomini e donne.
Come avete festeggiato ieri?
«In famiglia, a casa di Elisa con i suoi genitori, le figlie Gaia e Nicole di Elena e il suo compagno Andrea Ortica che è arrivato secondo con i gondolini. Appena vinto abbiamo raggiunto i nostri familiari sul Canal Grande, ma poi siamo arrivati a Burano tardi, alle 21. Stiamo organizzando ora una bella festa in remiera a Burano, Voga e Para».
Per Elisa, 21 anni, è la sua quarta Regata Storica, più una a 16 anni come riserva. Per Elena, 39, la sua dodicesima. Come vi sentite dopo aver battute le favorite Ardit e Mao?
«Diciamo che conquistare il primo posto non era scontato e battere due colossi come le campionesse ci ha reso fiere di noi. Adesso abbiamo l’ultima Regata di Burano tra due settimane, poi molleremo del tutto la stanchezza e ci riposeremo un po’».
Come vi siete preparate?
«Ci siamo allenate moltissimo, al punto che ogni sera andavamo a letto dicendo che ce la potevamo fare, ce la possiamo fare, non dobbiamo arrenderci, questo è l’anno buono e bisogna crederci. Noi ci abbiamo creduto. Ci vuole una preparazione fisica, tecnica e mentale. Per questo abbiamo ringraziato Simone, Josca e Maurizio e tutti quelli che ci hanno sostenute, inclusa Maria Memo».
Com’era l’acqua ieri?
«È stato difficile perché avevamo la corrente contraria che si scontrava con il vento, ma mentre noi e la coppia Ardit e Meo eravamo vicine e nelle stesse condizioni, le altre hanno avuto in più le nostre onde e non è semplice governare quell’acqua».
A proposito di acqua. Ieri in molti avevano il fiocco nero contro il moto ondoso. Voi?
«Noi no perché qualcuno ci aveva detto che potevamo rischiare sanzioni, quindi abbiamo preferito non portarlo, ma condividiamo completamente il messaggio.»
Tra le questioni emerse c’è anche quella della parità tra uomini e donne. Cosa ne pensate?
«È una questione che si ripresenta ogni anno, ma noi riteniamo che sia il momento di affrontarla perché si tratta di dignità e non di soldi. I sacrifici sono gli stessi, il tempo dedicato agli allenamenti uguale, poi ci sono molte donne che hanno figli e che devono anche gestire la famiglia. Non è nemmeno una questione di imbarcazioni, perché abbiamo dimostrato più volte di saper andare con i gondolini. Insomma, siamo per la parità».
Quando avete iniziato?
«(Elisa) Io ho iniziato a 10 anni a scuola. (Elena) Io a 15, la prima Regata a 22 anni. Sono sempre arrivata in bandiera, ma mai prima. Entrambe non siamo di famiglia di regatanti, è sangue nostro». —
Vera Mantengoli
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