Le borse di Miatto non copiano Hermès

Ormai da trent’anni “Miatto”, in via Carducci a Mestre, vende borse artigianali fatte in proprio. Nessuno ha avuto alcunché da ridire, fino a quando - alcune settimane fa - una pattuglia di...

Ormai da trent’anni “Miatto”, in via Carducci a Mestre, vende borse artigianali fatte in proprio.

Nessuno ha avuto alcunché da ridire, fino a quando - alcune settimane fa - una pattuglia di finanzieri ha sequestrato d’un botto ventisette borse, sostenendo che si trattava di copie della celebre “Birkin” di Hermès, la borsetta a mano che è uno dei simboli della maison.

Di più, i finanzieri hanno posto i sigilli anche ai macchinari utilizzati da trent’anni a questa parte della ditta “Miatto”.

Ieri, il Tribunale del Riesame ha restituito tutte le borse all’artigiano commerciante, accogliendo in pieno la tesi della difesa.

«Abbiamo prodotto la consulenza tecnica di un designer di borse», racconta l’avvocato Alessandro Rampinelli, «che certifica quello che secondo noi è evidente anche all’occhio, ovvero che tutti gli elementi caratterizzanti delle borse poste sotto sequestro sono del tutto diversi da quelli che Hermès ha protetto con un marchio di fama nel 2003».

«Inoltre», prosegue l’avvocato, «abbiamo depositato anche un pacco di riviste di moda, per dimostrare che la “Birkin” viene scopiazzata e citata in tutti i modi da molti stilisti, in maniera molto evidente, senza che nessuno sia incorso in provvedimenti e citazioni da parte di Hermés».

Da parte sua, i finanzieri avevano già provveduto a restituire pochi giorni dopo i macchinari ai quali erano stati apposti i sigilli, dal momento che vengono utilizzati per realizzare tutta la produzione di borse, cinture, portafogli poi messa in vendita dal celebre negozio di pelletteria del centro di Mestre. (r.d.r.)

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