Lazzaretto Vecchio, polemica sui fondi

La Biennale vuole gestire i lavori, ma bisogna realizzare anche il museo della laguna. La Rocca (M5S): «Il sindaco risponda»
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 02.07.2015.- Consiglieri Comunali. Elena La Rocca.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 02.07.2015.- Consiglieri Comunali. Elena La Rocca.
Trasparenza alla Biennale. «La sua espansione in città, essendo un soggetto prestigioso, sotto i riflettori del mondo, deve avvenire nel rispetto delle regole imposte a tutti gli altri operatori culturali». I Cinquestelle chiedono al sindaco Luigi Brugnaro, che della Fondazione è vicepresidente, un dettagliato rapporto sulle attività. «È il momento di approfondire alcuni aspetti non chiariti», scrive la consigliera Elena La Rocca. L’occasione è la recente decisione del ministero dei Beni culturali di assegnare cinque milioni di euro per il recupero dell’isola del Lazzaretto Vecchio, di fronte al Lido. Da anni teatro di operazioni di recupero e pulizia affidata dalla Soprintendenza ai volontari di Archeoclub.


Dall’estate scorsa anche sede per la proiezioni di alcuni lavori della Biennale Cinema. Adesso arrivano i soldi promessi dal ministro Franceschini in visita a Venezia. Dovranno servire per avviare i lavori del nuovo museo archeologico della laguna, un progetto su cui hanno lavorato per anni i volontari e le Soprintendenze. «Se l’espansione delle attività della Biennale trovasse spazio all’interno del costituendo museo della laguna previsto dal decreto ministeriale del 23 dicembre 2014», scrive La Rocca, costituirebbe un’opportunità e un arricchimento del progetto. Se invece dovesse adibire questi spazi a suo uso esclusivo, durante tutto l’arco dell’anno, impedendo la realizzazione di altre attività come avviene all’Arsenale, questo ci vedrebbe nettamente contrari». Il punto adesso riguarda anche le modalità di esecuzione dei lavori, per cui la Biennale si era proposta come «stazione appaltante».


Un ruolo che secondo alcuni dovrebbe essere invece svolto dal Polo Museale, o dall’ex Magistrato alle Acque. Proprio da palazzo Dieci Savi erano arrivati i soldi per il restauro del tetto dei capannoni e delle Teze del Lazzaretto. Adesso i fondi del ministero dovrebbero servire per portare nell’isola acqua e luce, attrezzare il pontile, scavare le vie d’accesso. E allestire i primi spazi per il museo. Luogo ideale per esporre i ritrovamenti in laguna e le tante opere d’arte e sculture oggi custodite nei magazzini, perché non trovano spazio negli altri musei. Un lavoro preparatorio di anni, culminato in queste settimane nella pulizia dell’isola, nel ripristino del tetto danneggiato dopo i furti delle grondaie. E nelle visite guidate, che hanno visto visitare la splendida isola da quasi 5 mila persone.


Adesso, con i nuovi fondi arrivati dal ministero, c’è finalmente l’occasione di far partire l’ambizioso progetto. Che potrebbe portare in laguna un nuovo museo all’avanguardia e nuovo lavoro per i giovani. «Le due cose non sono affatto incompatibili», aveva detto jn visita a Venezia il ministro Franceschini. Anche la Biennale ha sempre espresso l’idea che gli spazi che servono alla Mostra possono essere limitati ai capannoni ottocenteschi verso il Lido. Tutto il resto, compresa la Casa del Priore e gli altri edifici storici, potrebbe ospitare il museo della laguna.


«Un progetto condiviso, per cui lo Stato ha già speso milioni di euro, che non va abbandonato ma affidato al Polo museale», dicono i volontari che garantiscono la sorveglianza dell’isola dal 2013. Intanto i grillini chiedono al sindaco di sapere: il regime giuridico delle aree e il loro uso ai Giardini; se ci siano «utili da parte della Fondazione per l’uso degli spazi ottenuto a titolo gratuito, con l’affitto di padiglioni». Se ci siano sponsor, se vengano pagate le tasse locali (Imu, Tasi, Tari). E se infine «sia rispettato il codice degli appalti».


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