L’Awacs se ne va è cassa integrazione

Nel Polo Aeronautico di Tessera le manutenzione dell’ultimo aereo-spia (Awacs) della Nato sono terminate e – in attesa dell’arrivo del primo C130 dell’Aeronautica militare italiana per la periodica...

Nel Polo Aeronautico di Tessera le manutenzione dell’ultimo aereo-spia (Awacs) della Nato sono terminate e – in attesa dell’arrivo del primo C130 dell’Aeronautica militare italiana per la periodica revisione affidata alla Divisione Velivoli (l’ex Alenia) di Leonardo Finmeccanica spa – l’azienda ha avviato la procedura di cassa integrazione ordinaria per un massimo di 50 dei 170 addetti nell’arco dei prossimi due mesi.

A quanto pare non rivedremo più negli hangar di Tessera per le manutenzioni periodiche, come succede da due decenni a questa parte, il grande aereo- radar della Nato.

Al suo posto dovrebbe arrivare nei prossimi mesi il primo C-130, un aereo altrettanto grande utilizzato dall’aviazione militare italiana per il trasporto di materiali e uomini.

Le manutenzioni del C-130 dovrebbero garantire il lavoro nell’hangar di Tessera, salvo un utilizzo temporaneo di cassa integrazione ordinaria – come sta succedendo ora – che potrebbe terminare anche prima dei due mesi previsti dalla procedura appena attivata.

Già nell’agosto dell’anno scorso era stata avviata la stessa procedura per l’utilizzo della cassa integrazione ordinaria che però, visto che le manutenzioni dell’Awacs non erano ancora terminate, non è stata utilizzata. Nel frattempo la Divisione Elicotteri Agusta, che occupa 380 lavoratori diretti e assembla gli NH90, continua a lavorare a pieno regime con commesse garantite fino al 2018.

Al contrario, i 210 lavoratori di Superjet Internation spa continuano a temere ricadute sul loro posto di lavoro dopo la decisione di Leonardo Finmeccanica di ridurre dal 51 a meno del 10% la partecipazione azionaria nella joint-venture costituita anni fa con la russa Sukhoi per la commercializzazione e il “customer care” dell’SS100 fabbricato in Siberia. (g.fav.)

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