Lastre di eternit e scarti edili Una discarica a Sacca Serenella

Scoperta dal Reparto Aeronavale della Finanza, denunciato il titolare dell’area Sotto sequestro duecento metri cubi di materiale abbandonato: sarà rimosso



Una discarica di rifiuti speciali e pericolosi a Sacca Serenella. Un ammasso di materiali vari, tra cui un cumulo di fogli di eternit, abbandonati a cielo aperto. A scoprirlo la Guardia di Finanza del Reparto Aeronavale. Alla fine il titolare di azienda che si occupa di vetro è stato denunciato. L’area dove sono stati scoperti i rifiuti è di sua proprietà. Si tratta di una discarica, da quanto è emerso, cresciuta nel tempo e di cui sapevano l’esistenza in molti. Ma forse faceva comodo a tanti portarci i propri rifiuti.

Due aree per un totale di 1.000 metri quadrati, con all’interno una quantità di 200 metri cubi di rifiuti abbandonati tra cui eternit e altri materiali pericolosi, Sono i numeri che identificano la discarica abusiva sequestrata nei giorni scorsi a Murano dagli uomini del Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Venezia. Durante le attività di controllo del territorio, svolte a tutela della salute pubblica ed in particolare della qualità dell’aria, i finanzieri della Stazione Navale della Giudecca notavano, a Sacca Serenella, un edificio in fase di ristrutturazione nella disponibilità di una Società che si occupa della produzione e della lavorazione del vetro artistico. La conferma di quanto era stato intuito dagli uomini che operavano da terra è arrivata dalla sezione aerea delle stesse Fiamme Gialle di Tessera, Infatti durante un sopralluogo aereo in ragione del fatto che venivano notati cumuli di materiale in apparente stato d’abbandono, emergeva la presenza nell’area di diversi cumuli di rifiuti tra cui anche uno di lastre di cemento-amianto senza nessuna protezione come prevede la legge .

Considerato che a Sacca Serenella sono in corso bonifiche di strutture costituite da cemento amianto (eternit) che ricoprivano i tetti degli edifici presenti nella zona era evidente la procebiebnza del materiale pericoloso, Che era stato ammassato dopo essere stato tolto dalle varie coperture. La bonifica non si doveva eseguire in quella maniera, Infatti le lastre devono essere trattate con delle sostanze e poi avvolte in particolari teli per impedire che le particelle di amianto si liberino nell’aria. Poi nel corso del controllo sul posto i finanzieri hanno potuto riscontrare la presenza di un’ingente quantità di rifiuti speciali pericolosi nonché di rifiuti urbani ingombranti, il cui deposito incontrollato non autorizzato comporta delle responsabilità di carattere penale.

Ulteriori accertamenti sulla natura dei rifiuti sono in corso di svolgimento mediante l’ausilio di Arpav. il responsabile dell’area e dell’edificio da cui proveniva il cemento amianto è stato denunciato all’autorita’ giudiziaria. —





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