«L’arma ai vigili è utile Sono pronto al confronto»

«Non sono uno sceriffo, ma credo che i vigili vadano dotati di strumenti idonei alle funzioni che devono espletare. Se devono andare fuori di pattuglia la notte, con il buon senso, io dico che sarà un bene armarli. E se il problema sono le armerie, le faremo». Giorgio Orsoni dal suo ufficio di via Palazzo a Mestre interviene così sul caso sollevato dai sindacati della polizia municipale sull’obiettivo di un piano comunale per armare gli 80 vigili delle sezioni territoriali di Mestre a partire dal prossimo febbraio.
Preoccupazioni e scetticismo che sono stati espressi in commissione comunale dai rappresentanti sindacali, con le immancabile differenti sfumature. Il sindaco da Mestre spiega che «è pronto ad incontrare le organizzazioni sindacali anche perché questo incontro è in programma da tempo ed è ora di fissarlo». E la questione sarà discussa con una apertura al dialogo ma spiega anche come vede lui il corpo della polizia locale, al centro ancora di un piano di trasformazione che passa anche per la modifica, da parte della giunta comunale, del regolamento della polizia municipale. «Per me serve una struttura che vede al centro il pronto intervento e con presidi nel territorio che siano visibili». E quindi, spiega Orsoni, «in piazzale Candiani il presidio dei vigili urbani rimarrà sicuramente, è la mia decisione, ma sarebbe giusto portare un presidio anche nell’isola di Burano». Ma il problema di fondo, non nasconde il primo cittadino, è l’organico ridotto dei vigili in una città come Venezia, estesa tra acqua e terra e invasa da milioni di turisti ogni anno. 380 vigili in organico sono troppo pochi «per un territorio tra i più vasti d’Italia». E a chi, maliziosamente, può collegare la scelta di armare i vigili della terraferma con una operazione di immagine sul fronte della sicurezza, il sindaco replica deciso: «Gli allarmi talvolta posso anche esserlo ma le azioni che mettiamo in campo non sono per nulla pompate».
Insomma, sulla pistola ai vigili urbani di Mestre, Marghera, Chirignago, Zelarino, Favaro e Campalto il sindaco non usa parole decise ma spiega che questo è tutt’altro che una ipotesi campata in aria, pur rimanendo apertissimo al confronto con le organizzazioni sindacali del corpo. Già oggi 130 vigili di Mestre e del centro storico operano con una arma al seguito e i corsi di addestramento sono già partiti per un ampliamento dei vigili armati a cui tiene molto il direttore generale Marco Agostini in vista del potenziamento delle pattuglie notturne. Di fronte alle perplessità dei sindacati che non dicono un no a priori ma chiedono garanzie, il sindaco è pronto, dice, al confronto.
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