L’area fu donata negli anni Trenta dal conte Frova per fare delle colonie

JESOLO. I terreni di Croce Rossa e ospedale furono donati ai conti Frova, antichi possidenti della zona. Il conte Ottavio Frova era proprietario, agli inizi del secolo scorso, di almeno metà del...

JESOLO. I terreni di Croce Rossa e ospedale furono donati ai conti Frova, antichi possidenti della zona. Il conte Ottavio Frova era proprietario, agli inizi del secolo scorso, di almeno metà del litorale jesolano. Decise allora, negli anni Trenta, senza pentimento alcuno, di donare un bel pezzo di terreno e di spiaggia alla collettività, affinchè venissero costruite colonie marine per i bambini che necessitavano di cure a causa del cagionevole. Nel 1927 venne costruito quindi l’Istituto elioterapico del Consorzio Antitubercolare di Treviso. Aveva ben 600 posti letto. La tubercolosi venne quindi sconfitta a Jesolo e non solo. Tanti bambini potevano giocare e guarire. Passarono gli anni e il Consorzio, o istituto marino, correva l’anno 1963,  divenne quello che è oggi l’ospedale di Jesolo. Nei terreni di fianco, la Croce Rossa ha ospitato negli anni Ottanta, un centinaio cittadini polacchi che avevano richiesto asilo politico e negli anni Novanta circa 1400 profughi provenienti dalla ex-Jugoslavia in piena guerra. Nel biennio 2007-2008 è stata impiegata per corsi di aggiornamento e, durante il periodo estivo, per ospitare gli agenti di polizia distaccati al commissariato. Dall’estate del 2007 la struttura ha nuovamente ospitato dei profughi provenienti da alcuni paesi del continente africano e oggi accoglie una trentina di “dublinati”, in attesa di sistemare i documenti per restare in Europa. (g.ca.)

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