L’archivio storico trasloca all’Arsenale

La Biennale si allarga grazie ai 20 milioni in arrivo da Roma con la nuova sede dell’Asac a fianco delle ex Corderie

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I venti milioni di euro per la Biennale in arrivo dal ministero per i Beni Culturali saranno investiti per il trasferimento all’Arsenale dell'Archivio storico delle Arti Contemporanee (Asac) nell’edificio, oggi dismesso, a fianco del complesso delle Corderie. A distanza di 24 ore dalla notizia dello stanziamento da parte del Mibact (103 milioni in totale) per undici nuovi cantieri in giro per l’Italia con l’obiettivo di sviluppare e consolidare realtà culturali, prende forma il progetto che interesserà Venezia e la Biennale stessa, che ieri ha voluto ringraziare il ministro Dario Franceschini.

Oggi l’ Asac non è a Venezia ma a Marghera, per questioni di spazi.

Una volta persa la sede storica di Ca’ Corner della Regina, palazzo comunale in uso alla Biennale per molti anni ma poi ceduto dal Comune alla Fondazione Prada, nel Padiglione Centrale dei Giardini è stata trasferita la sola biblioteca a scaffale aperto, per ragioni di spazio. L’Archivio Storico, dal 2008, ha trovato la sua collocazione negli spazi del Parco Scientifico Tecnologico Vega di Marghera adeguatamente allestiti per ospitare i fondi archivistici e le collezioni, garantendo da un lato condizioni microclimatiche ottimali ai fini della conservazione e, dall’altro, l’accesso agli studiosi per la consultazione dei materiali. L’Archivio conserva documenti riguardanti le attività promosse dalla Fondazione ai quali si affiancano materiali relativi alle arti, a partire dalla fine dell’800. Si distingue per l’eterogeneità dei materiali, tra i quali rassegna stampa, fotografie, carteggi, audiovisivi, partiture, opere d’arte, dischi in vinile, manifesti. La biblioteca dell’Archivio, invece, è da anni ospitata nel Padiglione centrale dei Giardini.

Per il momento, l’ampliamento previsto con i venti milioni in arrivo da Roma non prevede immediate chiusure di una delle due sedi. Questo almeno durante i cantieri per la realizzazione della struttura all’interno dell’Arsenale. In un secondo momento, poi, si valuterà se mantenere oppure trasferire ed accorpare la sede in terraferma. Con l’iniezione di risorse si concretizza il disegno di una trasformazione, concettuale e di spazi fisici, per l’Archivio stesso.

Un progetto nato con il predecessore Paolo Baratta, e che ora il neo presidente Roberto Cicutto vuole implementare dando all’ Asac un ruolo non solo archivistico, ma anche espositivo e di ricerca. Nei piani della Biennale, infatti, la struttura punta a diventare una vera e propria officina, come spiegato di recente dal neo presidente dell’istituzione culturale, dove realizzare mostre e contenuti culturali. Per realizzarla, servirà risistemare l’edificio oggi dismesso a fianco al complesso delle Corderie, all’Arsenale.

«Grazie a questo nuovo e importante passo», conclude in una nota la Biennale, «si potrà proseguire il percorso pluriennale di riqualificazione dell’Arsenale iniziato nel 1999, per la valorizzazione dell’area a beneficio dell’offerta culturale della Biennale e della città di Venezia». —



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