Laguna e rii infestati dalle alghe: una marea verde, rischio invasione

Non è emergenza come con la “Ulva lactuca” del 1989, ma gli ambientalisti chiedono interventi urgenti: le temperature in aumento potrebbero far esplodere il fenomeno

VENEZIA. Non è l’emergenza del 1989, quando decine di barche della ditta sorrentina “Cavalier Pane” furono affittate per ripulire la laguna da tonnellate di Ulva lactuca. Ma ai primi caldi è arrivata in laguna una grande invasione di alghe. Non sono pericolose per l’ossigenazione delle acque come l’ormai famosa “insalata” che era stata alimentata dal fosforo e dagli inquinanti, oggi diminuiti. Sono alghe tradizionali, di tipo diverso. Che però hanno in parte colonizzato ampie parti di laguna, entrando anche nei rii cittadini.

Alberto Cancian, dell’associazione “Ambiente Venezia”, ha messo le sue foto su Facebook. Mostrano la marea verde che circonda il monumento della Partigiana in Riva Sette Martiri a Castello. E poi piccole isole galleggianti che si spostano con la marea e hanno raggiunto in massa anche i rii interni e il Canal Grande.

«Fenomeno in aumento», rincara la dose Luciano Mazzolin. Che produce scatti effettuati al Lido e in altri canali della città. «Alghe morte e putrescenti, che provocano anche problemi di igiene», dice Mazzolin, «si portano dietro immondizie varie, emanano un odore nauseabondo, nei bassi fondali sono nocive anche per i pesci». Fenomeno ancora all’inizio anche se massiccio. La preoccupazione è che visti gli annunci di aumenti della temperatura nelle prossime settimane, si possa arrivare a situazioni di emergenza.

«Trattandosi di alghe consistenti e sul pelo dell’acqua», dicono i soci di Ambiente Venezia», si potrebbero raccogliere prima che sviluppino fenomeni pericolosi. Che fine hanno fatto i battelli di Vesta, utilizzati una volta l’anno in Canal Grande solo in occasione dell’arrivo di papi e presidenti della Repubblica?». Le alghe comparse in quantità notevole hanno assediato negli ultimi giorni anche l’Arsenale e l’isola di Murano, in laguna nord. Vanno avanti e indietro con la marea in Canal Grande e canale della Giudecca. E nei tratti aperti le chiazze verdi si vedono sempre più numerose.

Nel 1989 l’invasione delle alghe in laguna fini sui giornali di tutto il mondo. Un odore nauseabondo aveva pervaso la città. L’Ulva lactuca, enorme alga alimentata dagli inquinanti, aveva provocato marcendo il fenomeno dell’anossìa, con la morte di pesci e orgsnismi viventi. E la nascita di miliardi di chironomidi, piccole zanzare infestanti. Emergenza superata dopo molti mesi. Con la raccolta delle alghe e la diminuzione degli inquinanti, a cominciare dal fosforo, decisa dall’allora sindaco Casellati. Oggi è diverso. Ma gli ambientalisti lanciano l’allarme.

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