Ladurner, 45 operai in cassa integrazione
Nel 2011 Veritas ha aperto nell’Ecocentro di Fusina un secondo impianto (Cdr2) per la produzione di combustibile da rifiuti (con la capacità di trattare 56 mila tonnellate di rifiuto secco) affiancato al primo impianto (il Cdr da 50 mila tonnellate) entrato in funzione nel decennio scorso. La progressiva riduzione dei rifiuti secchi prodotti da cittadini, enti ed aziende, insieme alla riduzione dei quantità di energia elettrica prodotta dall’Enel nella centrale “Palladio” di Fusina, ha determinato anche un minor utilizzo del Cdr2 che viene avviato solo nei mesi di massimo turismo stagionale per il conseguente aumento dei rifiuti da raccogliere a Venezia e nel litorale. Così le prime “vittime”, si fa per dire, della riduzione delle immondizie sono i dipendenti della Landurner Ambiente srl, società compartecipata da Ecoprogetto che a sua volta è controllato da Veritas, che lavorano alla trasformazione dei rifiuti secchi urbani in Cdr.
Dal dicembre scorso, infatti, i 45 dipendenti - d’accordo con i sindacati di categoria - sono in stati messi in cassa integrazione (a rotazione) e ci staranno fino alla fine di febbraio, in previsione del maggior numero di rifiuti da raccogliere e trasformare in primavera ed estate. Ecoprogetto ha già siglato un accordo con Ladurner nel quale si prevede l’assorbimento in Veritas, dall’1 gennaio del 2017, di tutti i 45 dipendenti di Ladurner. Ecoprogetto è la società di Veritas che gestisce il ciclo di trattamento, valorizzazione e smaltimento nell’Eccentro di Fusina. Nata nel 1998, Ecoprogetto garantisce la «valorizzazione energetica dei rifiuti raccolti». È la prima multiulity del Veneto per numero di abitanti serviti nei settori dell’igiene ambientale, del ciclo idrico e opera come riferimento per vari comuni della provincia di Venezia.
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