L’addio a Giovanni Calderan, con i rimorchiatori per scorta in Bacino San Marco

Chiesa di San Zaccaria gremita per i funerali dell’imprenditore friulano emigrato in Venezuela che 25 annoi fa ha risanato e sviluppato l’azienda che gestisce il servizio rimorchi nel porto di Venezia
La scorta dei "suoi" rimorchiatori per accompagnare il feretro di giovanni Calderan (foto Interpress)
La scorta dei "suoi" rimorchiatori per accompagnare il feretro di giovanni Calderan (foto Interpress)

Venezia, l'addio a Calderan con la scorta dei suoi rimorchiatori

VENEZIA. Chiesa di San Zaccaria gremita di gente, martedì mattina, per l’ultimo saluto al presidente della Rimorchiatori Riuniti Panfido, Giovanni Calderan, deceduto lo scorso 31 agosto all’ospedale Sant’Antonio di Padova all’età di 91 anni. Alla cerimonia funebre erano presenti anche il sindaco, Luigi Brugnaro e i rappresentanti dell’Autorità di Sistema Portuale e della Capitaneria che hanno voluto rendere omaggio all’uomo che nel 1994 ha salvato, risanato e rilanciato una azienda storica importante per il porto che stava miseramente languendo, adibita all’importante servizio di rimorchio in navigazione per tutte le navi che entrano in laguna per raggiungere il porto commerciale e passeggeri.

La scorta dei "suoi" rimorchiatori per accompagnare il feretro di giovanni Calderan (foto Interpress)
La scorta dei "suoi" rimorchiatori per accompagnare il feretro di giovanni Calderan (foto Interpress)


Al termine del funerale – a cui, oltre a molti veneziani hanno partecipato tutti i dipendenti dell’azienda, piloti (non in servizio) compresi – il feretro è stato scortato da quattro rimorchiatori della Panfido, due dei quali varati l’anno scorso che portano il nome di Giovanni Calderan e quello della moglie Carla Baruzzi, fino all’isola della Certosa per un ultimo saluto e poi al cimitero di San Michele.

Giovanni Calderan è stato un emigrante friulano che ha fatto fortuna in Venezuela proprio nel settore delle navi da rimorchi e sul lavoro ha perso una gamba in seguito ad un infortunio che lo ha ulteriormente temprato e stimolato nei suoi obiettivi; Giovanni ha così deciso di investire i suoi faticati guadagni e principalmente la sua professionalità e passione, nella patria di origine e per nostra fortuna ha puntato sul porto di Venezia. L'inizio è stato difficilissimo perché l'azienda Panfido era difficile da gestire e risanare. Giovanni Calderan, con l'aiuto determinante della moglie Carla, di carattere meno autoritario che ha studiato una riorganizzazione operativa originale che ha permesso il risanamento ed il rilancio dell'azienda, e negli anni più recenti anche dei figli Gabriele e di Davide che ricopre la carica di amministratore delegato di Rimorchiatori Riuniti Panfido. (g.fav.)
 

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