La vignetta sul bilancio di Mussolini. Costalonga (Pdl) ora chiede scusa

di Mitia Chiarin
Sfondo nero. Sulla sinistra il fascio littorio, sulla destra il volto di Mussolini. Il testo ricorda che il 1 aprile 1924 il governo fascista con il ministro delle Finanze De Stefani "annunciò di aver raggiunto il pareggio di bilancio". Senza Irpef, Ici, Tarsu, imposte catastali, sui redditi, ecct., si legge. Poi la conclusione :"Benito Mussolini rinunciò al suo stipendio di capo dello Stato perché dovette risanare l'economia e finanziare una guerra".
La vignetta, che gira su Facebook, ha scatenato la polemica sul social network Facebook, quando a rilanciarla è stato il consigliere comunale del Pdl veneziano Sebastiano Costalonga, in politica dal 2005 prima nelle liste di An, poi in quelle del Pdl e sindacalista dell'Ugl. Costalonga si è subito premurato di spiegarsi meglio ed ora si scusa per la gaffe definendola una "stupidaggine". Tra i commenti sulla sua pagina c'è chi ha rilanciato a suo volta l'immagine con il Mussolini dallo sguardo duro e chi invece gli ha scritto per ricordargli sia che esiste l'apologia di fascismo, sia che "il bilancio non si risana al prezzo di una dittatura". Altri gli hanno espresso stupore e delusione. "Sono molto deluso" gli ha detto un iscritto ricordando che la dittatura di Mussolini portò alle leggi razziali. Costalonga poi è intervenuto spiegando la sua posizione: "Con quella foto, tratta da Facebook _ scrive _ non volevo sicuramente fare un colpo di stato a differenza di quanto avvenuto con Monti e il suo governo di nominati (...) La storia è storia e va vista e studiata per coglierne gli aspetti positivi e per non ripetere errori del passato. E sta di fatto che il 1 aprile 1924 il governo di coalizione di Mussolini riuscì a raggiungere il pareggio di bilancio. Guerre, leggi razziali e quant'altro verranno solamente dopo e non è certo mia intenzione difendere certi errori". La polemica su Facebook è rimbalzata poi fuori, nella città che attende il via al consiglio comunale che deve approvare il piano di assetto del territorio. E Costalonga, da noi sentito, si scusa. "Se ho urtato la sensibilità di qualcuno me ne dolgo. Volevo cancellare quell'immagine, ma avrei eliminato anche i commenti e mi sembrava di fare peggio. Non era mia intenzione proporre il colpo di stato e animare la destra oltranzista. Non avevo neanche voglia di questa' pubblicità. Non sono uno che guarda con tristezza a quel passato". E spiega ancora: "Mio nonno era partigiano, mio padre è stato nelle liste dell'Ulivo. Io non ho blocchi mentali e conosco i danni prodotti dal fascismo, come anche da tutti gli altri imperi e pure dal comunismo. Io sono contro il governo Monti e mi riferivo ad un evento storico per contestare le attuali scelte economiche".
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