La Triveneto Servizi cura la prima enovendita in bitcoin

SPINEA. L’azienda 47 Anno Domini di Silea (Treviso) è la prima è cantina del Nordest dove si paga in bitcoin. Il progetto è di Triveneto Servizi di Spinea, che ha siglato un accordo con la InBitcoin,...

SPINEA. L’azienda 47 Anno Domini di Silea (Treviso) è la prima è cantina del Nordest dove si paga in bitcoin. Il progetto è di Triveneto Servizi di Spinea, che ha siglato un accordo con la InBitcoin, una realtà che si divide fra Rovereto (Trento) e Milano. Il bitcoin esiste da anni ma da realtà di nicchia per pochi amanti della tecnologia, è diventata un fenomeno di moda, acquisendo sempre più estimatori convinti che sia un bene rifugio, simile all’oro.

Allo stesso tempo, è iniziata la corsa per permetterne l’uso pure nei normali negozi o attività commerciali. Così la Triveneto Servizi ha portato avanti questo progetto, gestita da due veneziani, Marco Zuin di 27 anni e Andrea Magro di 35, e il bresciano Roberto Bontempi di 49. Per partire, la prima azienda veneta che ha scelto l’evoluto sistema di InBitcoin è la 47 Anno Domini, conosciuta per i propri vini bio-vegani e la gamma di etichette.

«Siamo entusiasti della novità» spiega il titolare Cristian Tombacco «e speriamo possa portare una ventata per gli affari e farci affiancare a nuovi clienti appassionati di tecnologia e criptovaluta. Alcuni mi chiedono se abbiamo paura di rimetterci per le fluttuazioni del mercato. Siamo certi che il bitcoin avrà un grande futuro e, quindi, vediamo solo opportunità dove gli altri vedono rischi». Le transazioni avverranno con wallet app e qrcode e codici dei possessori di bitcoin. Si userà un sistema informatico italiano e di proprietà dell’azienda, che avrà il possesso diretto del denaro virtuale, senza doversi affidare a mediatori tramite piattaforme commerciali. «Siamo pronti a realizzare anche e-commerce in bitcoin» spiega Zuin «e il nostro sogno è coinvolgere nell’idea almeno un centinaio di ditte». (a.rag.)

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