La Tav non impattante? Si può
Ecco il progetto alternativo: da 530 ettari di terreno usato a 130

Il tracciato della Tav proposto dal Partito Democratico
SAN DONA'.
E se la Tav corresse in galleria a fianco dell'autostrada? Si occuperebbero solo 130 ettari di territorio già urbanizzato contro i 530 ettari di terreno in gran parte intatto che si andrebbe a rovinare col tracciato balneare. Per non parlare della riduzione degli impatti acustici e di quelli legati ai cantieri. E' quanto emerso ieri al Da Vinci, durante la tavola rotonda sulla Tav promossa dal Partito Democraticod. Di fronte all'«inerzia della Regione», i Democratici hanno deciso di affidare ad alcuni progettisti il compito di elaborare una proposta di tracciati alternativi. «Il tentativo che abbiamo fatto - hanno spiegato i consiglieri regionali Laura Puppato e Bruno Pigozzo - è comprendere com'è possibile coniugare rispetto ambientale, risposte indispensabili per le imprese e necessità di risolvere l'arretratezza della mobilità alternativa in Veneto». Il tracciato proposto a fianco dell'A4 è lungo 55 chilometri, circa 7 in meno del percorso di Italferr. Si sviluppa per 17 chilometri all'aperto e per 38 chilometri in galleria. Nel dettaglio, il primo tunnel si incontra nella zona di Altino per 11 chilometri. Quindi, dopo circa 2 chilometri in superficie, il tracciato torna sottoterra per altri 13 km, passando sotto il Piave per risalire dopo l'Outlet di Noventa. Sono previsti altri 3,5 chilometri all'aperto per poi incontrare la galleria Livenza, di 14 chilometri, e affiorare in superficie dove già oggi è previsto l'affiancamento all'A4. I vantaggi: si andrebbero ad occupare solo 130 ettari di terreno contro i 530 del tracciato basso; le aree di cantiere si ridurrebbero da 80 a 50 ettari; le interferenze con i sottoservizi calerebbero da 109 a 40. Il ricorso massiccio alle galleria consentirebbe di ridurre gli impatti acustici, sulle aree abitate e anche i rischi idraulici, visto che le gallerie sarebbero di profondità. Lo studio ha analizzato pure un ipotetico tracciato a fianco dell'attuale ferrovia, che però presenta qualche criticità in più. Per le spiagge il Partito Democratico rilancia l'idea di una metro leggera. «E' un tracciato che il Pd mette a disposizione per la discussione, dimostra che è possibile ragionare su altri tracciati - ha spiegato il parlamentare Rodolfo Viola - Il documento della Zaccariotto? E' evidente che non è sufficiente: servono da parte della Provincia azioni formali chiare contro il tracciato presentato dalla Regione. Solo così capiremo che non è un bluff elettorale». Gli fa eco l'altro parlamentare di zona, Andrea Martella: «Sulla Tav la Regione faccia come ha fatto col Passante. Non è possibile fare un'opera così grande senza un rapporto tra chi governa e le grandi forze politiche, sociali ed economiche del territorio. La Regione ritiri questo progetto ed inizi un percorso di concertazione reale con il territorio per arrivare a un accordo politico da produrre nei vari consigli». Il consigliere provinciale Lionello Pellizzer ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno a Ca' Corner.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video