La targa delle foibe ritrovata nel parco di via Cavour

MARGHERA. È stato un operatore della cooperativa Libertà, addetto alla manutenzione del verde pubblico, a rinvenire la targa del monumento ai martiri delle foibe, sottratta il 21 aprile scorso nell’omonimo piazzale di Marghera. Ieri mattina l’annuncio del ritrovamento in via Cavour, nell’area verde, sotto una siepe all’interno di una busta nera. L’addetto ha allertato i carabinieri di Marghera, che diretti dal maresciallo Valenti, hanno recuperato la targa.
La notte del 21 aprile, i ladri l’hanno asportata, probabilmente con un flessibile e forse l’hanno abbandonata subito in via Cavour, dentro il sacco nero. Dopo le verifiche i carabinieri di Marghera hanno restituito la targa alla Municipalità di Marghera ed al presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che si occupa della gestione del monumento. A Marghera la notizia ha rallegrato tutti. «Siamo contenti, questa è una bella notizia. Speriamo che adesso con la ricollocazione questi fatti non si ripetano», dice il presidente dell’associazione, Alessandro Cuk.
Soddisfatto si dice, ovviamente, il coordinatore della cooperativa Libertà Donato Corò. E il mondo politico gioisce. «Una bella notizia che ci consente di riposizionare la targa al suo posto al più presto», spiega il presidente di Marghera, Flavio Dal Corso. «Anzi, intendiamo raddoppiare posizionando un’altra targa sulla scuola Visentini, anch’essa dedicata a martiri giuliani, per migliorare la segnaletica sul piazzale. Avevamo anche pensato a posizionare una delle nuove telecamere nel piazzale, vedremo se ci saranno le risorse. Certo è , lo ribadisco, che chi ha tolto la targa è per noi solo un fissato».
Dal Comune di Venezia arriva la soddisfazione del vicesindaco Simionato. «Voglio esprimere il mio personale ringraziamento e quello di tutta la città ai Carabinieri della stazione di Marghera che questa mattina hanno ritrovato la targa», dice Sandro Simionato.
E prosegue: «Con questo ritrovamento si pone parzialmente rimedio all’atto di assoluta inciviltà compiuta da ignoti che si distinguono tra l’altro per l’assoluta pavidità. Gente che si nasconde dietro un anonimato vigliacco che denota, una volta di più, il disprezzo per le vittime di una vicenda storico-politica già abbondantemente consegnata alla verità storica. Ora ci preme solamente ricollocare, nel più breve tempo possibile, la targa sul luogo che le è proprio. Se mai ci riproveranno, sappiano che otterranno solo una maggiore e più profonda consapevolezza in tutti i cittadini, dell’orrore provocato da quello che, come ci ha ricordato il Presidente Napolitano, fu 'un vero e proprio moto di odio e di furia sanguinaria, che assunse i contorni di una vera e propria pulizia etnica».
Soddisfazione dall’Udc con Simone Venturini: «Ora mi appello alla Municipalità e alla giunta comunale affinché la targa sia ricollocata al più presto al suo posto, riconsegnando piena dignità al monumento in pietra d'Istria e riaffermando i valori di verità e di solidarietà che devono caratterizzare il nostro comune». E si rivolge ai ladri: «Questi teppisti che agiscono di nascosto, come ladri, devono sapere che Marghera e la città di Venezia conoscono bene la storia del '900, non la dimenticano».
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