La strage dei ragazzi a Jesolo, la mamma di Eleonora: «Marius era ubriaco la mattina dopo»

JESOLO. «Ci sono ancora molti lati oscuri nella morte di mia figlia e dei suoi amici piombati quella notte nel canale di via Pesarona».
Letizia Bellese è la mamma di Eleonora Frasson, la giovane che ha perso la vita nella “strage dei ragazzi” la notte tra il 13 e 14 luglio 2019 a causa dello speronamento dell’auto sulla quale viaggiava con Riccardo Laugeni, alla guida della Ford Fiesta, Leonardo Girardi, fidanzato di Eleonora, Giovanni Mattiuzzo e Giorgia Diral, unica miracolosamente sopravvissuta.
Solo chi ha visto i quattro corpi dei ragazzi estratti dall’abitacolo ormai senza vita, le loro foto di vita spensierata assieme, i corpi ricomposti ancora assieme per l’ultimo solenne saluto ai funerali, può forse comprendere il dolore immenso dei genitori che non si placa e aumentato di continuo a ogni udienza o aggiornamento giudiziario.
A maggior ragione adesso che hanno appreso con una certa precisione le motivazioni della sentenza a 8 anni di reclusione per il ventisettenne elettricista rumeno Marius Alin Marinica, responsabile unico di quel tragico incidente mortale plurimo che ha sconvolto la comunità del basso Piave.
Le famiglie non accettano che si rimarchi continuamente il fatto che non sia provato che Marius avesse bevuto quando era alla guida dell’auto e neppure che 8 anni siano considerati il massimo della pena. E neppure che si parli con certezza di morte per annegamento. Attendono di leggere con attenzione le motivazioni assieme ai loro legali. Chiedono solo sia fatta vera giustizia per una morte tremenda che si poteva evitare.
Se Marinica si fosse almeno fermato dopo il colpo alla Ford Fiesta, forse i soccorsi sarebbero stati ancora possibili e i ragazzi sarebbero stati salvati. Letizia, la mamma di Eleonara Frasson, è sempre in contatto con i genitori di Leonardo, e le altre famiglie coinvolte. Insieme condividono un dolore che non purtroppo non finirà. E ancora tanti dubbi. «Se ascoltiamo le varie testimonianze», ricorda Letizia Bellese, «quelle degli automobilisti che hanno visto la Golf di Marinica sorpassare a tutta velocità e in modo sconsiderato già a partire dal lido fino al luogo dell’impatto, sorgono sempre tanti dubbi. Una pausa al distributore, che non si comprende, poi quella che pareva una corsa spericolata, di più una rincorsa. Non si capisce se in realtà stesse cercando di raggiungerli in tutti i modi, di rincorrerli per chissà quale motivo. Il colpo laterale alla Ford Fiesta con a bordo mia figlia e i quattro amici è stato sicuramente molto forte, ha svegliato anche l’altro ragazzo che era di fianco a Marinica nella Golf. Non può non essersi accorto di averli colpiti, proseguendo poi indisturbato la sua corsa. E non dimentichiamo che lo hanno trovato ancora ubriaco la mattina seguente. Anche se non si può dimostrare che lo fosse quando era alla guida, non osiamo pensare in che condizioni fosse quando ha causato l’incidente mortale». —
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