La “sorghetta” trasforma il verde urbano in una giungla
MOGLIANO. Il nemico numero uno della nuova amministrazione? Per ora è una graminacea. Si chiama “sorgo selvatico” o “sorghetta”. Il suo proliferare nelle aiuole, lungo le strade, nei parchetti, nelle rotonde è da qualche settimana al centro delle segnalazioni e delle lamentele di numerosi cittadini in tutta la provincia. Ma a Mogliano dalle imprecazioni degli automobilisti costretti a sporgersi con l’auto dagli incroci, oppure coinvolti nell’attraversamento in bicicletta di una piccola giungla urbana, si è passato in breve ad uno scontro politico in piena regola.
Ad accendere la prima miccia ci aveva pensato l’esponente di Mogliano 2024 Stefano Di Michele, fotografando una rigogliosa sorghetta all’angolo tra via Mameli e via XXIV Maggio. L’ex assessore della giunta Arena, Ferdinando Minello, ci mette il carico da novanta polemizzando a distanza con il neoassessore alla Sicurezza Carlo Albanese. «Quello che manca», lamenta Minello, «è anche solo un adeguato controllo del territorio». «I tre sfalci programmati dalla precedente amministrazione», ribatte Carlo Albanese rispedendo l’accusa al mittente, «non sono sufficienti mi sembra lampante, la pioggia non si comanda perciò bisogna rinunciare a qualcosa per fare altro. Non manca il controllo, manca il personale. È iniziato il terzo sfalcio su nostra sollecitazione, stiamo intervenendo». «Tre sfalci all’anno sui cigli è lo standard previsto da tutti i Comuni», controbatte Minello, «a Mogliano è così, nei vari contratti che si sono susseguiti, almeno dal 2005. I cigli di Mogliano non sono mai stati così, cioè con la sorghetta più alta delle siepi private: ma il problema non è solo sui cigli, è generalizzato anche alle aree dove sono previsti cinque o sei sfalci. Evidentemente per il momento, manca il controllo».
L’assessore all’Ambiente e sindaco Davide Bortolato mette l’accento sulla specie infestante: «Quella che si vede in giro non è semplice erba ma sorghetta. C’è una vera e propria invasione favorita dalle condizioni climatiche. Osservando si nota che l’erba intorno è bassa (e magari tagliata da poco), invece la sorghetta esplode».
Stesso problema per la giunta Galeano a Preganziol che risponde alle polemiche pubblicando il calendario degli sfalci che verranno fatti: «La battaglia contro l’erba alta è difficile, gli sfalci previsti sono 7 nel 2019, siamo al quinto». —
Matteo Marcon
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