La scelta di Davide il gelataio «Meno ferie, ma niente plastica»

A Quarto d’Altino la Bottega del gelato ha abolito ogni inquinante «Tutto bio, dai cucchiani alle coppette e senza alzare i prezzi» 

la sfida green

Una gelateria senza plastica. Ha fatto il giro del web il video dei turisti che salvano una tartaruga che aveva incastrata in una narice una cannuccia di plastica. Eppure spesso le usiamo senza pensare alle conseguenze. Non è il caso di Davide Saviane, titolare della Bottega del Gelato di via Roma a Quarto d’Altino, gelateria storica che ha fatto una scelta.

Tutto, dalle coppette ai bicchieri per le granatine, dai coperchi alle cannucce ai cucchiaini, è biodegradabile, compostabile e può essere gettato nel rifiuto umido. E tutto senza ritoccare il costo del gelato, piuttosto il titolare rinuncia a una vacanza, ma sa di avere fatto del bene al pianeta Terra, l’unico che abbiamo.

La gelateria consuma in media ogni stagione 200 chilogrammi di coppette, più di 6.000 cannucce, oltre 6.000 bicchieri e 70 chilogrammi di cucchiaini. «Da noi tutto è biodegradabile», spiega Davide, «e si può gettare nell’umido. Ovviamente è materiale caro, spendo qualcosa come 3.500 euro in più per acquistare bio e sarebbe ancora meglio usare osso di avocado o bambù, ma il prezzo sale ancora».

Nonostante ciò, una pallina è sempre a 1,30 euro. «Non aumento il costo del gelato, altrimenti la gente non verrebbe più».

La sua scelta è apprezzata? «Alla massa non interessa molto: abbiamo un bidone con scritto solo rifiuto organico a caratteri cubitali, ma le persone entrano e gettano all’interno le bottiglie di plastica». Una scelta, per pochi: «Lo faccio perché ne sono convinto - per mia figlia usavo i pannolini lavabili - ma non tutti vogliono privarsi di una somma così grossa. Potrei andarci in ferie con quei soldi, ma preferisco pensare al futuro. Sicuramente posso farlo avendo un grosso volume di clienti, ma è una scelta che è doveroso avere il coraggio di fare».

Un gelato apprezzato in tutto il territorio, sostenibile e plastic-free, e lo stesso vale per le granatina e le cannucce. Le coppette non hanno marchio, le acquista dal produttore, i bicchieri provengono da una ditta svizzera, cucchiaini e palette da una azienda italiana e le cannucce – rigorosamente verdi - si acquistano anche online. «Tra due anni ci dovremo adeguare tutti, ma il fatto che il mio vicino ancora non lo faccia, per me non rappresenta un’attenuante». —

Marta Artico

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