La protesta lampo delle donne eritree

Dolo. Bloccata per dieci minuti ieri alle 8 la Brentana. Identificate dai carabinieri sono state spostate in altre strutture

DOLO. Vogliono essere assegnate a strutture più stabili e sapere a che punto si trova la loro domanda di asilo politico.

Per questo ieri mattina cinque ragazze eritree ospitate nel centro di villa Mocenigo Spiga, hanno inscenato una protesta davanti alla vecchia entrata dell’ospedale, lungo la Brentana. Le migranti si sono spostate avanti ed indietro sulle strisce pedonali tenendo con sé delle federe e dei lenzuoli, che si erano portate dal posto in cui sono ospitate.

Secondo degli specifici accordi con il paese d’origine, i profughi eritrei possono rimanere in centri di prima emergenza solo per periodi limitati, per poi essere assegnati a delle strutture più stabili e definitive. Le richiedenti asilo volevano far valere il proprio diritto. La protesta che è stata inscenata verso le 8 del mattino è durata una decina di minuti al massimo. A causa del via vai delle ragazze si sono subito formate code e rallentamenti, perché a quell’ora il traffico di autobus e mezzi è altissimo in quel punto. Per evitare ulteriori disagi sono intervenuti i carabinieri della tenenza di Dolo comandati dal capitano Gabriele Favero e la polizia dell’Unione dei Comuni guidati da Angelo Baratto. I carabinieri di Dolo, hanno portato le cinque richiedenti asilo in caserma, per le identificazioni di rito. Anche il sindaco di Dolo Alberto Polo è arrivato sul posto per capire cosa fosse successo e ha parlato immediatamente sia con le ragazze che con i responsabili della gestione della struttura. «Siamo stati informati subito», ha detto il primo cittadino di Dolo, «di quello che stava succedebdo. Si è trattato di una protesta civile che non ha provocato alcun problema di ordine pubblico. Le richieste delle giovani saranno valutate dalle autorità competenti».

A Dolo oltre che a Villa Spiga Mocenigo altri migranti sono ospitati alla “Casa a Colori” un ostello in via Arzerini e poco distante dal centro, e nel vicino comune di Fiesso all’hotel Riviera. Portate in caserma in via Arino a Dolo per le 5 giovani comunque non si resa necessaria alcuna denuncia, perché l’episodio si è esaurito in breve tempo. In virtù degli accordi con l’Eritrea,la prefettura già nel pomeriggio di ieri ha provveduto a riassegnare le ragazze ad una struttura più stabile. Sulla questione dell’immigrazione in Riviera interviene anche il consigliere regionale Franco Ferrari della lista “Alessandra Moretti Presidente”. «In Riviera del Brenta», spiega Ferrari, «i richiedenti asilo ospitati sono circa 300. In media il 90% delle domande dei richiedenti asilo viene respinta dalla apposite commissioni valutatrici». Va da sé che per Ferrari chi non ha diritto a restare va espulso in tempi rapidi. Il consigliere fa una analisi precisa della situazione: «In Riviera il numero maggiore di profughi ospitati si trova a Mira», sottolinea, «con 170 richiedenti asilo sparsi su varie strutture. Gli altri fra i comuni di Dolo, Fiesso, e in misura minore a Pianiga, Campagna Lupia e Stra. Queste persone anche se la loro domanda è respinta è dimostrato che restano sul territorio per anni, se espulsi si danno alla macchia. Diventano un problema permanente a carico della comunità e rischiano di alimentare criminalità e lavoro nero». «Vanno aumentate le espulsioni», conclude Ferrari», «per coloro i quali viene respinta la richiesta di asilo e vanno fatte in modo rapido, e su questo in linea sono con il presidente della Regione Luca Zaia e con il ministro dell’Interno Marco Minniti». Alessandro Abbadir

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