La polvere era gesso Ora c’è la conferma

SOTTOMARINA. Come previsto, era gesso per stuccature, in termini scientifici solfato di calcio. Le analisi di laboratorio confermano che la sostanza che, sparsa lungo una laterale di via Da...

SOTTOMARINA. Come previsto, era gesso per stuccature, in termini scientifici solfato di calcio. Le analisi di laboratorio confermano che la sostanza che, sparsa lungo una laterale di via Da Verrazzano, all'inizio di gennaio, era stata indicata come «veleno per topi», pericolosissimo per gli animali domestici e i bambini che l'avessero leccato o toccato, era comunissimo gesso.

A lanciare l'allarme, su Facebook, era stata una donna, Monica Piovesan, che aveva trovato anche il modo di spiegare il motivo di quel presunto tentativo di avvelenamento: l'uomo che avrebbe sparso la mortale sostanza, «il proprietario della casa gialla», lo avrebbe fatto perché «odia i cani».

Sul posto, preoccupato per la situazione riferita, era arrivato il consigliere comunale Jonathan Montanariello il quale, a sua volta, aveva avvertito la polizia locale che aveva prelevato un campione della polvere bianca, per farlo analizzare.

Veritas aveva successivamente ripulito tutto. Ma, quello stesso giorno, a distanza di alcune ore, era emerso che la polvere in questione era gesso caduto da un sacchetto rotto. Le analisi ora, lo confermano ufficialmente. Restano solo alcuni interrogativi cui, probabilmente, nessuno risponderà mai. Perché la signora Piovesan era così sicura che si trattasse di veleno? Chi glielo aveva detto o come l'aveva saputo? Perché la persona che ha sparso il gesso, nel can can che ne è seguito, non si è mai fatta viva per spiegare cosa era davvero accaduto e chiudere, così, la questione?

La vicenda, comunque, potrebbe non essere ancora finita, ma avere degli strascichi: querele per diffamazione o per procurato allarme potrebbero essere dietro l'angolo. (d.deg.)

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