la poesia di italo trevisan

Dopo i saluti degli amici e dei compagni, le figlie Veronica, Emanuela e Stefania, hanno letto una poesia scritta da Italo Trevisan: « Spargete le ceneri al vento, né terra, né pietra per me che ho...
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 05.01.2017.- Funerale Italo Trevisan. Cà Loredan. Massimo Cacciari con il fratello Gianni Trevisan
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 05.01.2017.- Funerale Italo Trevisan. Cà Loredan. Massimo Cacciari con il fratello Gianni Trevisan
Dopo i saluti degli amici e dei compagni, le figlie Veronica, Emanuela e Stefania, hanno letto una poesia scritta da Italo Trevisan: « Spargete le ceneri al vento, né terra, né pietra per me che ho sciolto catene, divelto cancelli, tagliati nodi.


Il mio grido ha sfondato pareti,


valicato altissime mura


attraversato oceani.


Nemmeno il corpo sarà ostaggio,


volerò tra le verità non dette,


le giustizie negate,


i mille soli oscurati,


ritroverò il bambino mai rinnegato, libero


tornerò a giocare alle cose vere».


Il pubblico ha applaudito, mentre Gianluigi Placella ha alzato la bandiera dell’Anpi. Per l’ultimo saluto a Ca’ Farsetti, in quella che è stata anche la sua casa, erano presenti sindacalisti, amici, compagni che hanno fatto politica con lui e molti altri, dal senatore Felice Casson a Oscar Mancini. Tra i ricordi più belli quello di Massimo Cacciari (in foto con il fratello Gianni Trevisan): «Voleva conoscere ogni meccanismo per capirlo fino in fondo».


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