La pietà popolare per Silvia

SAN MICHELE. Ammonta a oltre 5mila euro la somma raccolta dai familiari di Silvia Gobbato nel corso del suo funerale. Verrà destinata alla Casa Madre della Vita, nota struttura di Pordenone inaugurata qualche anno fa che aiuta madri in difficoltà e che ha sede alla periferia del capoluogo del Noncello in via Udine 114.
La cifra esatta verrà pubblicata sul bollettino parrocchiale di Bibione e San Michele, consultabile via internet nel fine settimana, da don Andrea Vena, il vicario foraneo che ha fatto commuovere tutti nel corso del funerale della ragazza celebrato mercoledì a San Michele con una predica struggente, cui è seguito (fatto molto insolito dalle nostre parti) un applauso dei fedeli.
La generosità dei presenti è stata incredibile. Calcolando che alle esequie sono stati più di 2mila si può stabilire che in media ciascun fedele abbia donato almeno 2,50 euro, una cifra considerevole trattandosi di offerte. Sulla sensibilità delle persone che hanno preso parte al funerale di Silvia non c’erano però dubbi. Perché lei stessa era una persona generosa e altruista ormai destinata alla carriera forense, ad assistere anche i più deboli. A San Michele sarà difficile dimenticare il volto dell’avvocatessa uccisa barbaramente sull’ippovia del Cormor, che collega Udine a Buja, vittima di un omicidio efferato per il quale è accusato il disoccupato Nicola Garbino. Continua intanto incessante a Udine il mesto pellegrinaggio sul luogo in cui Silvia è stata strappata all’affetto dei suoi cari e dei tanti amici.
Anche ieri diverse persone hanno lasciato un biglietto scritto a mano con una dedica o una preghiera. Attorno ai biglietti e ai fiori c’è un crocifisso, simbolo anche di martirio. Il delitto di Udine ha scosso le coscienze sulla banalità del male e sul male di vivere che stanno facendo piombare l’intero Nord-est in una cappa di grigiore difficile da far sgombrare. (r.p.)
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