La parrocchia di S. Antonio compie 70 anni
MARGHERA. Inizia stasera, con una celebrazione all'interno del teatro Aurora, la tradizionale festa della parrocchia di Sant'Antonio che quest'anno assume significato particolare per una tripla ricorrenza in cifra tonda che ha mobilitato gli organizzatori per ricordarli degnamente.
Il 2016, infatti, rappresenta il 70° della costruzione della parrocchia di Sant'Antonio, prima parrocchia di Marghera, eretta il 25 aprile 1946 e guidata da padre Tito Castagna, nominato Delegato Patriarcale con tutte le facoltà necessarie alla cura pastorale.
Oltre a questo, ricorrono i novant'anni dell’arrivo a Marghera di padre Salvatore Ferin, primo della ormai lunga serie di frati francescani chiamati dall'allora vescovo di Treviso Giacinto Longhin per l'assistenza religiosa e pastorale degli abitanti della neonata Città Giardino, che si stava sviluppando proprio attorno all'area dell'attuale piazza del Municipio.
E, infine, sono passati ottant'anni da quando padre Tito Castagna dava l'avvio alla sezione locale dell'Azione Cattolica con la creazione, per ottenere fondi per l'erigenda chiesa, della tuttora esistente Pesca di Sant'Antonio.
«Sono date», spiega l'attuale parroco, padre Roberto, «che scandiscono la nostra storia, una storia nella quale anche noi, in forza dell'appartenenza a questa Parrocchia, siamo chiamati ad esserne parte viva. Certo, i tempi sono cambiati, ora nuove sfide si presentano, dobbiamo imparare a leggerne i segni. Viviamo allora questi giorni di sano divertimento e di svago come opportunità per stare insieme, per promuovere il bene della Comunità, per rafforzare il senso di appartenenza».
Massimo Tonizzo
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