«La Manuzio siamo noi non quei tre vandali»

MESTRE. «Ci siamo ritrovati, o meglio, abbiamo trovato il nome della nostra scuola (che per molti di noi è un po' una seconda casa, visto che ci passiamo sei ore al giorno, cinque giorni alla settimana) in cima a molte pagine di giornale. E sapete perché? Non per parlare della stragrande maggioranza di noi che ogni giorno si conquista il proprio spazio come persona in questa città, ma perché tre "sbarellati" hanno "pensato" che sia più bello fare i vandali distruggendo una colonnina del tram. Be', noi non ci stiamo ad essere messi nel mucchio con loro». A scrivere queste parole, in una lettera inviata al nostro giornale, sono un gruppo di studenti della scuola media Manuzio di Mestre.
Diciassette ragazzi che hanno firmato per le varie classi dell'istituto di viale San Marco. Hanno tutti dagli 11 ai 14 anni. Ragazzi che non ci stanno ad essere accomunati ai tre vandali che ad ottobre hanno mandato in tilt la linea del tram in viale San Marco, dopo aver danneggiato una centralina del sistema elettrico che alimenta il servizio di trasporto. Sono stati individuati dalla Polizia municipale e ora il Comune è intenzionato a chiedere i danni alle famiglie.
«Noi siamo diversi, siamo dei ragazzi che pensano positivo, che guardano al futuro ancora con un po' di speranza, che vogliono girare per la loro città a testa alta e che pensano alla scuola come un'opportunità», scrivono. «Nella nostra scuola, come in tante altre, facciamo molte attività oltre allo studio normale, come progetti linguistici, concerti, mostre e molto altro. Non vogliamo etichette che non ci appartengono e portiamo nel nostro zaino i valori come il rispetto e l'amicizia. Valori che abbiamo imparato a conoscere dalle nostre famiglie e che rispettiamo nella nostra scuola ogni giorno. Sì, siamo noi i veri ragazzi della Manuzio, orgogliosi di esserlo».
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