La “Grande Portogruaro” è vicina

Presentato il progetto per l’unione dei Comuni. Meno Irpef e più investimenti

PORTOGRUARO. Troppo facile. L' unione dei comuni rischia di diventare l'argomento più dibattuto della campagna elettorale. Ma è una grande opportunità. Già, perchè la ricerca effettuata dalla fondazione Think Tank NordEst indica che il processo non sarà a questo punto più rinviabile. L'unione del portogruarese è inevitabile.

Il nuovo comune potrebbe chiamarsi Grande Portogruaro. I risultati parlano chiaro. L'intero mandamento di Portogruaro, qualora venisse trasformato in un comune unico, diventerebbe con poco più di 95mila abitanti il sesto comune più grande del Veneto, e soprattutto abbatterebbe molti costi. In più non sarebbe sottoposto ai vincoli del Patto di Stabilità per i successivi 5 anni. L'esito dello studio è stato presentato ieri pomeriggio nell'aula magna del Polo Universitario di Portogruaro, tra addetti ai lavori e persone in cerca di visibilità per le prossime elezioni amministrative. Ma c'erano anche numerose cariche istituzionali. A introdurre il convegno è stato Antonio Ferrarelli, il presidente della Fondazione Think Tank che ha organizzato l'evento. «La cooperazione tra i comuni è uno strumento in grado di aumentare la competitività del territorio, e quindi è un fattore fondamentale per uscire dalla crisi. La gestione dei servizi oltre a essere un obbligo di legge per i comuni con meno di cinquemila abitanti, permetterebbe di ottenere un enorme risparmio di risorse». Alla presentazione dei dati c'erano i relatori del convegno: il sindaco di Portogruaro Antonio Bertoncello, il presidente della Conferenza dei sindaci Andrea Cereser; il sindaco di Longarone Roberto Padrin che ha illustrato l'esperienza del nuovo comune di Longarone Castellavazzo; e Maurizio Gasparin, direttore direzione Enti Locali della Regione. L'unione fa la forza. La ricerca ha stimato il possibile aumento di risorse. L'aliquota Irpef comunale potrebbe scendere del 17%, fino ad azzerarsi completamente. La spesa per gli investimenti potrebbe raggiungere il +43%, quella per il sociale potrebbe registrare un +63%. Si potranno risparmiare 1,1 milioni di euro per la condivisione dell'intero personale di tutti i comuni unificati; 5,7 milioni di euro per la gestione associata delle funzioni fondamentali; e ben 5,9 milioni per la gestione associata di tutte le funzioni. Il risparmio globale sarebbe di 7,9 milioni di euro. La ricerca del centro studi ha tenuto conto dei parametri costituiti dai bilanci dei comuni.

Rosario Padovano

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