La ditta non gli versa il Tfr e lui protesta in via Roma

SALZANO. Si è piazzato di buon mattino in via Roma, lungo la zona industriale di Salzano, con una carriola e una palla da carcerato per chiedere all’azienda di dargli i soldi che gli spettano. Lui è...

SALZANO. Si è piazzato di buon mattino in via Roma, lungo la zona industriale di Salzano, con una carriola e una palla da carcerato per chiedere all’azienda di dargli i soldi che gli spettano. Lui è Gioacchino La Barbera, ha 36 anni ed è di Camponogara. Sposato e padre di un figlio, fino al 7 maggio scorso lavorava come autista per una ditta di trasporti di rifiuti di Piombino Dese. «Poi mi sono licenziato», spiega, «perché non mi pagavano e almeno avrei usufruito della disoccupazione. Successivamente mi è stata pagata una prima parte degli oltre 5 mila euro che avanzavo». Prosegue: «Ho voluto protestare a Salzano perché questa zona è passaggio obbligato per molti mezzi pesanti». «Il Tfr non mi hanno versato», si legge in uno degli striscioni, «nel 730 l’ho dichiarato, due volte mi hanno fregato». E ancora: «Ho solo due alternative: suicidio o rivoluzione. Rivoluzione».

A tarda mattinata sono arrivati i carabinieri e La Barbera ha dovuto lasciare via Roma. Nel primo pomeriggio è giunta la notizia che altri soldi gli sono stati versati sul suo conto. «Ringrazio tutti per la solidarietà», dice, «e ora mancano gli straordinari e i sabati lavoratori da quantificare». (a.rag.)

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia