La crisi colpisce anche i cinesi chiude un negozio di borse

Anche i cinesi si arrendono. Gli affitti a Venezia sono carissimi e, nonostante la quantità di turisti, la crisi è sempre più palpabile. Così, per la prima volta, a fine dicembre chiuderà anche un negozio cinese di borse in Calle della Bissa. I proprietari aprono le mani, non c’è proprio nulla da fare, ma non solo a Rialto, dicono.
Nell’area marciana è una liquidazione continua, non sempre rispettando la legge. «Stiamo toccando il fondo», ha detto Marco Francalli, vicepresidente vicario Confocmmercio Ascom Venezia, «sia come qualità di merce in vendita, sia come degrado. Che i cinesi chiudano mi sembra una bella notizia, ma al di là della battuta ironica bisogna prendere con serietà quello che sta avvenendo in città dato che per 50 metri quadri si arriva anche a 10 mila euro di affitto, in particolare vicino a San Marco. Da mesi chiediamo un incontro con l’amministrazione per fare un punto sui negozi, ma nessuno ci ha mai badato e con la situazione in cui versa il Comune non abbiamo nessun interlocutore. Una cosa intanto si dovrebbe verificare, perché tantissimi negozi hanno la scritta liquidazione senza nessuna conseguenza, facendo una chiara campagna sleale e raggirando gli acquirenti».
Secondo le norme in atto c’è un periodo preciso dell’anno (i famosi saldi) in cui i negozi possono applicare sconti, ma le date vengono concordate proprio per non svantaggiare nessuno. «Stiamo inoltre puntando», prosegue Francalli, «a cambiare i contratti di locazione da 6+6 a 9+9 per dare un tempo maggiore ai negozianti di avviare i negozi».
Il problema principale secondo Francalli è da ricercarsi negli anni passati, quando hanno iniziato a insediarsi le grandi firme che da un lato hanno portato all’aumento vertiginoso dei prezzi di affitto di alcune zone e dall’altro a un irrefrenabile esodo dei negozi di quartiere e al conseguente arrivo di negozi con tanta paccottiglia. «Fino a dieci anni fa», racconta Francalli, «avevamo 85 macellai a Venezia, non si può andare avanti così. Bisogna farsi sentire e non lasciare che questo fenomeno diventi naturale».
Vera Mantengoli
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