La classe sparisce, famiglie in rivolta

Pacinotti senza l’indirizzo per geometri. «Costretti a cambiare scuola o a scegliere un altro percorso»

MESTRE. Già quattro famiglie si sono rivolte a un avvocato per cercare di smuovere la situazione e salvare la classe dei loro figli. E ieri, insieme ad altri genitori, sono tornate a manifestare davanti all’istituto Pacinotti Massari. Dal prossimo anno, infatti, la Seconda A Cat (Costruzione ambiente territorio) dell’istituto sarà soppressa. O meglio, non verrà attivata la Terza e così gli alunni saranno costretti o a cambiare indirizzo rinunciando al sogno di diventare geometri, o ad emigrare in un altra scuola: a Mirano, a San Donà o a Treviso. Non proprio dietro l’angolo, insomma. La Seconda in questione appartiene alla categoria delle “classi articolate”: è composta da 10 alunni aspiranti geometri che hanno scelto l’indirizzo Cat e da una quindicina di ragazzi di elettrotecnica. Dal prossimo anno, però, i 10 ragazzi del Cat non potranno proseguire il loro corso di studi: ci sarebbero infatti dei problemi legati all’assegnazione dei docenti e al numero di studenti, troppo ridotto per riuscire a formare una classe a solo indirizzo Cat come prevede il triennio. E così niente Terza: se gli studenti vogliono diventare geometri dovranno cambiare scuola.

Ma le famiglie non ci stanno. Ieri mattina, i genitori di alcuni alunni della Seconda, supportati da mamme e papà di ragazzi di altre classi, hanno infatti manifestato davanti al Pacinotti Massari. «Ci siamo mobiliati da tempo», spiega una mamma, «abbiamo incontrato più volte il dirigente scolastico, Massimo Zane, ma al momento non si è risolto nulla: ci è stato suggerito di cambiare indirizzo o di andare in un’altra scuola. Giovedì abbiamo anche incontrato il dirigente scolastico, l’assessore Massimiliano De Martin, e il presidente del Collegio dei geometri Michele Cazzaro ma non si sono trovate soluzioni». I genitori sono infuriati. Qualche settimana fa hanno anche scritto all’ufficio scolastico provinciale e regionale senza però ottenere risposte. Forse si saprà qualcosa quest’estate: il dirigente scolastico potrebbe tentare di ottenere una deroga per riuscire ad attivare la classe nonostante i pochi alunni per poi attendere che l’ufficio scolastico valuti la situazione. Ma i genitori non sono fiduciosi. C’è chi, per esempio, ha iscritto il figlio alla classe solo lo scorso settembre e ora teme di dover cambiare di nuovo: «Mio figlio viene da un liceo», spiega un papà, «a settembre si è iscritto alla Seconda Cat ma nessuno ci ha detto che non sarebbe stata attivata la Terza. Non ci è nemmeno stata ipotizzata questa possibilità».

Se non sono fiduciosi, i genitori però non mollano. Sperano che alla fine si possa trovare una soluzione e le stanno provando tutte. Alcuni hanno addirittura tentato di iscriversi al corso in modo da aumentare il numero degli alunni e riuscire così ad attivare la classe per il prossimo anno. —


 

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