La civica di Sitran «Due Comuni e statuto speciale»

La divisione tra Venezia e Mestre, lo statuto speciale per il centro storico, la distanza - per quanto possibile - dalla politica. E Flavio Tosi. La Lista civica Mestre-Venezia Due Grandi Città si...
Di Manuela Pivato

La divisione tra Venezia e Mestre, lo statuto speciale per il centro storico, la distanza - per quanto possibile - dalla politica. E Flavio Tosi. La Lista civica Mestre-Venezia Due Grandi Città si presenta tra gli affreschi di Ca’ Sagredo: la mattina in comitato ristretto con Marco Sitran, promotore del referendum per la creazione dei due comuni, Maurizio Marchetto della Civica e Giorgio D’Este di Coesione popolare; nel pomeriggio con il candidato alla regionali Flavio Tosi in qualità di «graditissimo ospite».

La civica non va per il sottile e Sitran è inarrestabile. «Siamo alla frutta - dice - e i cittadini sono molto incavolati». Basterebbero queste due variabili per scendere nell’agone e, almeno per ora, prendere le distanze da tutti. Da Casson, da Brugnaro e dalla Zaccariotto «che rappresentano quella partitocrazia che ha rovinato l’Italia». «Non siamo nostalgici della Serenissima ma non possiamo accettare sindaci che vengono da fuori Venezia» ha detto Sitran significando l’evidente anomalia di una città che non riesce a produrre un aspirante primo cittadino autoctono.

Ce n’è anche per il commissario Zappalorto che aveva giudicato impossibile l’iter sulla sperazione in forza della legge sulla città metropolitana. Ce n’è per gli amministratori degli ultimi 30 anni che hanno perpetrato a vario titolo «il sacco del Lido, passata da isola d’oro e isola nera», autorizzato lo spopolamento, accolto un turismo delirante senza far nulla. «Una città totalmente sgovernata» rincara Marchetto.

«Venezia non ha mai avuto un sindaco all’altezza delle istituzioni internazionali» aggiunge Sitran che, in vista dell’auspicato upgrading, scambia cortesie con Gian Angelo Bellati, fino a pochi giorni candidato della Civica. «Fallo tu, Tangi». «No, fallo tu, Marco». La decisione sembra imminente.

Manuela Pivato

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