La casa del Parmigiano ora è davvero salva L’edificio del Demanio comprato dai gestori

La famiglia Aliani ha partecipato all’asta aprendo un mutuo ventennale «Non è stato facile ma siamo felici, grati del sostegno dei clienti» 

LA STORIA



Correva l’anno 1936 e Albino Aliani, casaro di Parma, aveva voglia di cambiare vita. L’occasione arrivò quando gli offrirono di aprire un negozio di parmigiano a Venezia. All’epoca il celebre formaggio non era ancora così diffuso e, portando avanti una strategia vincente, si cercava chi fosse disponibile a spostarsi e a radicarsi in una nuova città. Il demanio dava infatti la concessione alle nascenti attività commerciali di usare alcuni immobili. Al giovane Aliani, all’epoca trentenne, viene proposto un locale in Campo Bella Vienna a Venezia e lui, senza indugi, accetta e apre l’attuale Casa del Parmigiano. Inizia così l’avventura della famiglia Aliani che, pochi giorni fa, ha acquistato il negozio che da 84 anni era del demanio. Una vittoria simbolica per i negozi di vicinato che, anche prima del coronavirus, soffrivano per lo spopolamento e per la nascita continua di supermercati. L’acquisto comunque non è stato facile e nemmeno scontato, come raccontano il papà Giuliano e il figlio Filippo. Nel 2016, con la nuova legge europea sulle concessioni, il demanio decide di mettere all’asta i locali di sua proprietà in Campo Bella Vienna. Per l’affitto non è contemplato il diritto di prelazione, ma sulla vendita sì. «Quando i giornali avevano scritto dell’effettiva possibilità che chiudessimo abbiamo sentito un affetto dalla nostra clientela che ci ha commosso», ricordano il figlio e il nipote di Albino, «Abbiamo così deciso di partecipare all’asta che aveva una base di quasi 400 mila euro, chiedendo un mutuo che durerà quasi venti anni e abbiamo sperato che non partecipasse nessuno». Sono mesi di ansia perché l’attività rischia di vedersi sottratta il posto e di finire chissà dove. In effetti una finanziaria partecipa, ma alla fine il locale viene aggiudicato alla terza generazione di Aliani che nel 2021, in occasione degli 85 anni dell’azienda, festeggeranno in grande anche con i propri clienti. La loro storia, questa volta a lieto fine, è ancora caratterizzata da un rapporto speciale con i veneziani, i primi fedeli consumatori. Una fiducia conquistata già da Albino nonostante, arrivato a Venezia, non capisse nulla del dialetto locale. Giunto qui con la moglie Romilda, Albino apre il locale che all’epoca non aveva il vetro: «Mi ricordo ancora quando entravano la neve e il freddo», racconta il signor Giuliano che ha trascorso una vita nel negozio. A Venezia dopo poco arriva il primogenito Bruno e qui nascono poi Franco e Giuliano che ancora ricorda: «Siamo stati i primi in tutta Venezia ad avere i frighi con il vetro a vista». Il Campo una volta era pieno di bancarelle di frutta e verdura, mentre ora ce sono quasi una decina che vendono maschere ai turisti. «Quello che ci ha permesso di continuare è stato il fatto che non abbiamo mai rinunciato alla qualità», spiega Filippo che attualmente lavora qui con i genitori, la moglie Francesca Zuliani e i tre storici dipendenti Daniele, Luca e Matteo «E abbiamo mantenuto sempre un rapporto speciale con i nostri clienti ai quali siamo affezionatissimi». —



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