Junghans, il Comune si rivolge al Tribunale

GIUDECCA. La casa dello studente dell’Esu alla Junghans della Giudecca rischia di chiudere per i gravi problemi di manutenzione mai risolti dalla ditta costruttrice - la società Judeca Nova, ora in liquidazione - e il Comune decide di intervenire promuovendo davanti al Tribunale di Venezia un accertamento tecnico preventivo per verificare lo stato dei luoghi, la qualità e le condizioni dei beni e la valutazione delle cause e i danni subiti. L’Esu - l’Ente per il diritto allo studio - ha infatti manifestato l’urgenza di un intervento di manutenzione straordinaria alla Junghans perché la situazione si è aggravata e il rischio è appunto quello di dover chiudere.

Judeca Nova aveva riconosciuto la presenza di problemi nel complesso dovuti alle fessurazioni e alle lesioni statiche dovute a una non corretta esecuzione dei lavori, ma nonostante i ripetuti solleciti di Ca’ Farsetti non aveva mai eseguito i lavori. Ora a sollecitarla ci penserà il Tribunale. Centocinquanta dei circa 220 studenti dell’ex Junghans avevano di recente inviato una petizione all’Esu sui problemi di manutenzione.

Crepe nei muri delle stanze, porte che non si chiudono, lampade inesistenti nelle aule studio. E nelle cucine mancano i forni a microonde pubblicizzati dall'azienda. In media, gli studenti pagano dai 200 ai 300 euro al mese per una stanza singola. Quota mensile minore se si è sprovvisti della borsa di studio. La residenza offre 113 stanze, delle quali 88 sono doppie, 19 singole e 6 sono altrettanto singole, ma con il bagno in comune. E molti degli studenti ospitati sono anche Erasmus. La struttura sorge nella ex- zona industriale Junghans che nel 2002 è stata trasformata dall'architetto Cino Zucchi in area residenziale. Dunque, un edificio recente, ma che dopo dieci anni richiede seri interventi di manutenzione. I primi guasti si erano già rivelati nel 2002, nel corso dei primi sopralluoghi a lavori finiti compiuti da Esu, Comune e Judeca Nova. Un peccato originale aggravatosi negli anni fino a una situazione ormai insostenibile.