Jesolo piange Guido Schiavon il “patron” di piazza Mazzini

Con la famiglia ha costruito gli alberghi Eden, Villa Elsa e il palazzo del Maxim  È stato proprietario del celebre dancing Stork negli anni 60. Giovedì i funerali
DE POLO - DINO TOMMASELLA - JESOLO - SCHIAVON GUIDO
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Grande cordoglio a Jesolo per la morte di Guido Schiavon, per i tanti amici conosciuto con il soprannome di “Titti”. È spirato a 79 anni ed è stato uno dei protagonisti della storia urbanistica di Jesolo con la sua grande famiglia di origini trevigiane.

Perché piazza Mazzini era la famiglia Schiavon e la famiglia Schiavon si è sempre identificata con piazza Mazzini. Qui erano arrivati ancora con il padre, Guido “senior”, quando c’erano quasi solo dune di sabbia. Ma loro avevano visto avanti, nei decenni. Hanno costruito l’albergo Eden, che Guido ha gestito per anni, e tutto il complesso, poi il palazzo del Maxim, quello del bar Roma, villa Elsa, e anche lo Stork dancing e molto altro. La famiglia, originaria come lo stesso Guido, di Casale sul Sile, aveva una grande fornace. I mattoni arrivavano sul litorale con i barconi lungo il Sile. Ma lui, assieme ai fratelli Lino, ancora in vita, e i compianti Edo e Ivo, avevano pensato in grande assieme al papà e realizzato il sogno di una Jesolo moderna e turistica che continua ancora nel solco da loro tracciato e sui mattoni che posarono tra i primi negli anni 50. Titti lascia la amata moglie, Daniela Visentin, la figlia Sandra, a lui molto attaccata, che gestisce il bar Eden, e il fratello, Lino. Il padre portava il nome Guido, mentre la mamma si chiamava Elsa Piovesan e aveva dato il nome alla villa, Elsa appunto, realizzata in piazza Mazzini davanti al mare. Poiché avevano le fornaci nel Trevigiano, il lido di Jesolo è stato costruito anche e in buona parte con i loro mattoni. In piazza Mazzini, Titti era proprietario e gestore del famoso bar Eden. Poi anche l’hotel Eden e il celebre dancing Stork negli anni 60, fino alla fine degli anni 80.

Era il vero locale da ballo degli jesolani e turisti, per il divertimento e gli incontri galanti. Chissà quanti amori sono nati in quella pista da ballo. E lo Storck veniva utilizzato anche per selezioni di Miss Italia. La piazza Mazzini agli albori di Jesolo veniva chiamata la piazza del “dopo lavoro” . Un tempo si diceva: “Andiamo a bere un’ombra al dopo lavoro”. Oltre al bar Roma, il palazzo Maxim, gli Schiavon hanno anche il minoi golf, i campi da tennis, la Capannina e la famosa Villa Elsa fronte mare adibita ad hotel, ora demolita per lasciare posto a un residence.

Titti era un grande appassionato della caccia valliva e la sua famiglia possiede anche la famosa valle Fosse a Jesolo, Lio Maggiore, celebre tra i pescatori del posto perché forniva i migliori “bisati” di tutte le valli da pesca.

Gli amici di sempre sono commossi, tra questi il sindaco, Valerio Zoggia, che con lui condivideva la passione della caccia e della pesca. Titti è stato un uomo conviviale e moderno. Così lo ricordano tutti. «Aveva un bel carattere», tratteggiano gli amici, «uno suo stile, anche se era molto riservato e di poche e misurate parole. Un pragmatico che sapeva guardare lontano come ha dimostrato assieme a tutta la sua famiglia. Jesolo gli deve davvero molto». I funerali di Guido Schiavon saranno celebrati giovedì alle 14. 30 nella chiesa parrocchiale di Jesolo Paese. —



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