Jesolo, gestori contro l’isola pedonale deserta a mezzanotte

La Ztl lungo i sette chilometri di via Bafile ancora nel mirino «Apriamola alle auto dopo le 24 come succede a Lignano»
Di Giovanni Cagnassi

JESOLO. Isola pedonale ancora nel mirino: "Non possiamo morire di Ztl". Bar e ristoranti non ce la fano più a ripeterlo. Sembra un nuovo virus dell'estate jesolana, la zona a traffico limitato che dopo la mezzanotte è praticamente deserta.

Titolari di bar, ristoranti, negozi, recitano il requiem per questo istituto jesolano che per tutto l' arco dell' inverno è stato sotto scacco, invocando una modifica degli orari e, almeno, il ritorno del traffico dalla mezzanotte in poi.

Forza Jesolo, con il presidente Nicola Manente e Denis Montino, hanno stilato sondaggi e analisi della Ztl, dimostrando che ormai tutti a Jesolo la vorrebbero diversa, a zone, più breve, e aperta di notte. Resistono gli albergatori, per i quali è una bandiera dal 1982 quando fu introdotta a livello sperimentale e tecnicamente darebbe rimasta ancora tale. Una Ztl lunga circa sette chilometri effettivi, ma ancora sperimentale.

Solo che in Italia nulla è più stabile del provvisorio. E infatti è ancora qui, dai campionati mondiali di calcio in Spagna. Ma anche il Comune, con l'assessore al turismo, Daniela Donadello, aveva illustrato un sondaggio allargato a tutti gli ospiti della località, nel quale si attestava che la maggior parte dei turisti la desiderà esattamente com'è e senza sostanziali cambiamenti.

Il presidente del comitato di piazza Brescia, Gianfranco Moro, non è d'accordo e inizia l'ennesima crociata nella quale non sarà certo solo. «Ormai tutti i locali della notte», spiega, «hanno iniziato a pubblicare in rete le foto della Ztl di via Bafile e altri tratti, completamente deserta dopo la mezzanotte. Il deserto dei Tartari la chiamano tutti ormai. Sono messaggi silenziosi che stanno facendo montare una rabbia crescente. Abbiamo una stagione tra le più difficili, che sta facendo segnare percentuali negative rispetto allo scorso anno, che già era stato disastroso. Si parla di un meno 30 o 35 per cento in quasi tutti i settori. Allora dobbiamo fare qualcosa».

Modificare gli orari, secondo alcuni operatori locali, sarebbe una soluzione proponibile. Il ritorno del traffico dalla mezzanotte in poi è la richiesta più pressante e condivisa, sul modello adottato a Lignano. «Avremmo più auto in circolazione», aggiunge il presidente Moro, «e sicuramente potenzialità maggiori per i commercianti e le attività che potrebbero concentrarsi maggiormente sulle ore notturne con il ritorno del traffico».

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