Jesolo. Campi di girasoli lungo la pista ciclabile, un set per i selfie a due passi dal mare

Nuovi paesaggi
Un’inedita alleanza tra l’azienda agricola di Gianni Dartora e un grande gruppo agro-industriale come Cereal Docks cambia il paesaggio alle porte del litorale di Jesolo, con un poetico scenario che rievoca le scene del celebre film “Dottor Zivago”.
A poche centinaia di metri dalla spiaggia, i girasoli in fiore colorano in questi giorni i bordi della pista ciclabile di via Martin Luther King che porta alla spiaggia di Jesolo. Lo scenario è davvero bellissimo, oltre che inusuale per la località, tanto da accendere la passione fotografica dei vacanzieri che entrano nei campi per scattarsi un selfie.
Con uno sfondo simile, la “viralità” è scontata e così le foto dei girasoli di Jesolo stanno facendo il giro dei social. «All’origine di questa meravigliosa fioritura c’è un progetto che mette insieme clima, agricoltura e mercato» spiegano alla Cereal Docks, presieduta da Mauro Fanin, con sede centrale a Camisano Vicentino (Vicenza) e uno stabilimento, depositi e banchina a Porto Marghera «per promuovere il dialogo tra agricoltura e industria, valorizzando le produzioni del settore primario italiano, con uno sguardo di riguardo per la sostenibilità ambientale, sociale ed economica».
«Abbiamo stretto una partnership con l’azienda agricola Dartora di Jesolo» sottolinea Cereal Docks «che punta sull’innovazione in agricoltura preservando il patrimonio più importante dell’impresa agricola: la fertilità del suolo. I circa 200 ettari di terreno prevalentemente sabbioso della Dartora sono lavorati con la tecnica della cosiddetta “semina su sodo” e l’utilizzo di colture di copertura tra una semina e l’altra per mantenere la terra sempre coperta da vegetazione, contrastare il suo impoverimento e controllare l’erosione superficiale».
Si tratta di un progetto sperimentale, con cui le due aziende vogliono testare colture non canoniche e tradizionali per l’arenile jesolano, attraverso tecniche agronomiche a basso impatto ambientale e con l’obiettivo di contrastare l’erosione del terreno e migliorarne la struttura, con la digitalizzazione dei dati per valutare tempi e modalità di semine, irrigazione, concimazione e raccolta.
Al termine del ciclo vitale della pianta, ad esempio, la struttura del terreno risulta migliorata. Grazie al suo apparato radicale profondo, la coltura si sviluppa anche in condizioni di scarsa disponibilità d’acqua, adattandosi a condizioni climatiche e ambientali che stanno cambiando. Inoltre, per via della struttura e copertura fogliare che ha sul terreno, il girasole riduce l’insorgenza delle malerbe. Ne consegue la riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci di contrasto.
Il girasole è una pianta tipica delle aree collinari del Centro Italia e solo ultimamente si sta facendo spazio al nord per meglio rispondere alla richiesta del settore agroalimentare italiano di fonti oleaginose e proteiche vegetali da filiera nazionale, domanda soddisfatta ad oggi attraverso le importazioni. Dai semi di girasole si ricavano proteine vegetali e oli utilizzati nell'industria alimentare e in filiere di del made in Italy, per le quali è garantita la tracciabilità dell’alimento dal produttore alla vendita di carne, latte, formaggi, e per l’alimentazione del bestiame. —
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