Jesolo, bimbo nell’auto piombata nel Sile: tre encomi ai primi soccorritori
Li consegna oggi, 14 agosto, il sindaco. La Procura apre il fascicolo: mamma indagata per lesioni gravi stradali

Mentre il bimbo di 5 anni di Favaro è ancora ricoverato in condizioni gravissime nel reparto di Rianimazione pediatrica dell'ospedale di Padova, la madre è stata ieri iscritta nel registro degli indagati per lesioni gravi stradali.
Il pubblico ministero che coordina le indagini, dottor Piccioni, ha ricevuto dalla polizia locale di Jesolo tutti gli atti relativi all'incidente stradale di domenica scorso in via Riviera Piave Vecchio.
Mamma indagata
La donna è ora formalmente indagata per l'incidente a seguito del quale il figlio è ricoverato a Padova con le gravissime conseguenze dell'anossia, mancanza totale di ossigeno al cervello.
Il piccolo era seduto sul sedile posteriore dell'auto sulla quale viaggiava la famigliola, legato dalla cintura di sicurezza. Si è inabissato nel Sile a bordo dell'auto, a circa 6 metri di profondità, mentre la mamma e la sorella di 12 anni, seduta davanti, sono riuscite a uscire in tempo, scivolando dalle portiere che hanno aperte. Loro due non sono riuscite a liberare anche il piccolo e si sono trascinate a riva chiedendo disperatamente aiuto.
Tre uomini sono arrivati, tuffandosi per cercare di prendere il piccolo. Ma l'auto è sprofondata velocemente sul letto del fiume.
L’incidente
La donna, residente a Favaro, era al volante della sua Daewoo Kalos quando ne ha perso il controllo in via Riviera Piave Vecchio, alle porte di Jesolo Paese. Intorno alle 13 di domenica, ha imboccato la strada che collega al centro storico e cercato subito di tornare indietro sulla strada regionale 43 via Adriatico, dalla quale era arrivata, con un'inversione lungo lo spiazzo di ghiaia che si allarga subito a destra.
Sembra che ci fossero alcune auto in sosta nello spiazzo lungo la strada. Lei le avrebbe accerchiate, tenendole alla sua sinistra, ma l'auto ha superato l'argine molto basso in quel punto e senza protezione. E a quel punto è finita nelle acque profonde del Sile rovesciandosi in acqua. Forse ha anche frenato, ma sulla ghiaia non è riuscita a fermare l'auto prima che una delle ruote oltrepassasse l'ultimo lembo dell'argine.
Sulla base di questi elementi è stata iscritta nel registro degli indagati con l'accusa di lesioni gravi stradali.
I soccorritori
Oggi intanto il sindaco consegnerà un encomio ai tre cittadini che hanno tentato di salvare il piccolo prima dell'arrivo dei sommozzatori dei vigili del fuoco. Sono Lotfi Kachroud, cuoco di origine tunisina residente a Mestre, dove lavora al ristorante alla Lisca, quindi il turista tedesco Marco Gambel di Norimberga, che si era fermato al volante della sua auto, e una terza persona, Giorgio Pigatto, turista di Verona in ferie a Jesolo. Anche Pigatto, una volta fermatosi, subito si era tuffato assieme agli altri due per tentare di raggiungere l'auto in profondità. Ma è stato impossibile per tutti e tre nuotare sott'acqua oltre i 3 metri. L'acqua era torbida, non si vedeva bene.
Quando sono arrivati i vigli del fuoco di Jesolo, i tre hanno indicato il punto esatto in cui si trovava. Anche i pompieri di Jesolo si sono immersi con loro, ma solo la squadra dei sommozzatori di Venezia calati dall'elicottero con il verricello hanno potuto raggiungere l'auto e liberare il piccolo che è rimasto immerso per circa 20 minuti. E' stato rianimato recuperando il battito cardiaco, elitrasportato a Padova dove le sue condizioni sono ancora molto gravi. —
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