Ipav, il cda conferma l’incorporazione dell’ex Elemosiniere
Il primo agosto il consiglio all’unanimità ha dato l’ok alla fusione: il provvedimento ora al vaglio della Regione. Soddisfatto il presidente Polesel

Nero su bianco, il primo agosto è arrivata con voto unanime del consiglio di amministrazione di Ipav l’incorporazione per fusione dell’Istituzione Veneziana, per i veneziani, l’ex Elemosiniere.
Dopo un anno arriva a compimento la fusione prevista nel piano di accorpamenti, in attesa della riforma regionale delle Ipab, di strutture di assistenza pubblica sociale.
Le altre fusioni
Un processo che in questi anni ha già portato alla fusione con la Coletti, Fondazione Dina San Marco, la grande fusione tra Ire e Antica scuola dei Battuti.
Ora tocca alla Istituzione veneziana servizi sociali alla persona, con circa 5-6 dipendenti e con la gestione di una serie di comunità alloggio in centro storico, per circa una trentina di anziani autosufficienti e, soprattutto, una dote di 250 alloggi e negozi.
La decisione assunta dal cda di Ipav presieduta da Fulvio Della Rocca, ora apre la strada davvero all’atto finale.
La procedura
Il provvedimento viene trasmesso al Comune di Venezia dove verrà pubblicato per almeno 15 giorni con la possibilità per il consiglio comunale di esercitare il silenzio assenso (30 i giorni di tempo).
Successivamente il provvedimento deve ottenere il via libera della Regione. La operazione è di rilievo anche perché in questo modo Ipav ( circa mille posti letto convenzionati per gli anziani) l’Ipab più grande del Veneto, diventa così ancora più grande.
Luigi Polesel consigliere di Ipav spiega che il processo di fusione con la Istituzione veneziana viene da lontano con un progetto di fusione che intende tagliare i costi della dirigenza delle varie Ipab veneziane, accorpandole.
Concorda l’assessore Simone Venturini (Coesione sociale). «Le Ipab ancora condizionate da un regio Decreto, quello Cristi, e di una riforma regionale, hanno avviato un percorso virtuoso di accorpamenti che significa meno costi per i consigli di amministrazione, i revisori dei conti « i dirigenti».
Già nel consiglio di amministrazione dello scorso 16 giugno era stata approvata infatti la fusione per incorporazione di Istituzione Veneziana (ex Elemosiniere) con l’integrazione dello statuto. Una volta ottenuto il via libera dalla Regione, la fusione sarà operativa a partire dal primo gennaio del 2026.
Un percorso già deciso da tempo, reso possibile dal fatto che Istituzione veneziana è riuscita a chiudere i bilanci che erano rimasti aperti e a chiudere i contenziosi con gli ex amministratori – ex consiglieri ed ex presidente – chiamati a restituire le somme percepite in eccesso per l’esercizio delle loro funzioni.
Vicenda che si trascinava da anni, con condanne arrivate anche dalla Corte dei Conti. Con questo ultimo passaggio può dirsi concluso – o quasi – il percorso di razionalizzazione delle ipab comunali.
Prossimo passaggio
All’appello mancherebbe solo l’istituto Santa Maria della Pietà, che però fa capo alla Città metropolitana e non al Comune e quindi rimane fuori da questa partita di fusioni. Il Cda è scaduto e lo scorso marzo e nello stesso mese l’ex provincia ha avviato la ricerca dei candidati per la nomina dei cinque componenti. —
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