«Insula in crisi, ma ancora solo per anno»

Insula ha innegabili problemi di liquidità per la forte riduzione dei finanziamenti pubblici che ha subìto e decideremo pertanto in autunno se vendere effettivamente la nostra sede di Palazzo Ziani-...
MESTRE 30/06/2003 CENTRO CULTURALE CANDIANI ASSEMBLEA COMUNE DI VENEZIA "A META' DELL'OPERA" nella foto PAOLO SPROCATI E ASS. CAMPANER (C) BERTOLIN M. richiesto da RAFFELE CENTRO CULTURALE CANDIANI ASSEMBLEA COMUNE DI VENEZIA
MESTRE 30/06/2003 CENTRO CULTURALE CANDIANI ASSEMBLEA COMUNE DI VENEZIA "A META' DELL'OPERA" nella foto PAOLO SPROCATI E ASS. CAMPANER (C) BERTOLIN M. richiesto da RAFFELE CENTRO CULTURALE CANDIANI ASSEMBLEA COMUNE DI VENEZIA

Insula ha innegabili problemi di liquidità per la forte riduzione dei finanziamenti pubblici che ha subìto e decideremo pertanto in autunno se vendere effettivamente la nostra sede di Palazzo Ziani- per la quale è già acquisita una stima che ne fissa il valore commerciale in 8 milioni e 570 mila euro - per fare cassa, sanare il passivo e garantire così il regolare pagamento degli stipendi dei dipendenti fino al rilancio dell’azienda». Il presidente di Insula Giampaolo Sprocati conferma le forti difficoltà di bilancio dell’azienda comunale di manutenzione urbana - che ha chiuso il 2011 con un «rosso» di circa 2 milioni e 400 mila euro e prevede di perderne circa un milione e 800 mila nell’anno in corso - ma, contemporaneamente, spende qualche parola di ottimismo per il futuro, legata a due partite che il Comune dovrebbe girarle: quella per la manutenzione integrata di tutti i sottoservizi cittadini nel sottosuolo e quella relativa alle bonifiche, girata da Veritas. «La nostra idea è quella di affittare Palazzo Ziani a Venis, che dovrà lasciare la sua sede attuale a Ca’ Gradenigo - spiega Sprocati - e poi di vendere, entro l’anno l’edificio già affittato al migliore offerente, ma aspettiamo di vedere come procedono le commesse in corso, anche se sappiamo già che quest’anno avremo dal Comune lavori per solo circa 11 milioni di euro, contro i 20 dello scorso anno. Abbiamo 107 milioni di euro di debiti, è vero, ma la metà circa riguardano crediti che vantiamo dal Comune per interventi già fatti e un altro quarto mutui a lunga scadenza per opere già avviate come quelle per il Lido e il complesso delle Penitenti». Le nuove commesse riguardano intanto altri settori, come la riscossione degli affitti degli alloggi comunali al posto di Equitalia o lo smaltimento delle pratiche di condono edilizio che darà lavoro per tre anni a una decina dei circa 80 dipendenti della società. Ma è dal prossimo anno che Insula spera concretamente di riequilibrare i propri conti, al di là del ritorno dei fondi per la Legge Speciale per Venezia, ormai esauriti. «La commessa più importante - spiega Sprocati - è quella legata al nuovo regolamento comunale sui sottoservizi, che prevederà che sia Insula a compiere tutti gli interventi di manutenzione nel sottosuolo relativi alla rete di acqua, luce e gas, nell’ottica di evitare che ogni azienda, magari a breve distanza dall’altra, intervenga sul sottosuolo con le proprie manutenzioni. Inoltre, tra le attività strumentali, che il Comune non metterà a gara con le liberalizzazioni, ci saranno certamente le bonifiche, ed esse dovrebbero toccare anch’esse alla nostra azienda». Ma per incamerare i nuovi compiti, che dovrebbero garantire la piena occupazione al personale di Insula, bisognerà aspettare almeno un altro anno. E nel frattempo la vendita di Palazzo Ziani potrebbe essere l’unica soluzione per garantire stipendi e bilancio. (e.t.)

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