Insorgono gli amici di Fido «No alla tassa sui cani»
Con la tassa sugli animali domestici, gatti e cani finiranno in strada. È il sentire comune di associazioni e semplici cittadini, che condividono ogni giorno la quotidianità con pelosi e affettuosi mici o fidati “amici a quattro zampe”. «Ci stiamo mobilitando contro queste proposte che saltano fuori di quando in quando», spiega Antonella Chiavalin dell’associazione Egris che si occupa di cagnolini: «Mandiamo lettere, cerchiamo di avviare petizioni assieme agli altri animalisti. Più che tassare gli animali, dovrebbero tagliarsi lo stipendio i politici: già cani e gatti costano in vaccini e visite un patrimonio, se ci aggiungi anche la tassa, figurati se non aumenteranno gli abbandoni. Le stesse persone che ci tengono al proprio animale cosa faranno? Si intacca la sfera sentimentale, è come se ti dicessero che tasseranno tuo figlio perché per molti, anche anziani e persone sole, funziona così».
Stesso pensiero di Mariagrazia Silvestri dell’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali). «I veterinari non regalano terapie e vaccini: se un gatto sta male, alcuni lo lasciano morire perché non hanno soldi per curarlo. Quando diamo in adozione una bestiola ci assicuriamo del tenore di vita delle persone, perché oggi tutto costa, se dovessero mettere una tassa si bloccherebbero le adozioni». Precisa: «Dovrebbero dare a noi una sovvenzione per ogni animale che sosteniamo». «È sbagliato», rincara la dose Manuela Rocco della Dingo «anche solo mettere in giro voci di una possibile tassa sugli animali. Chi decide di tenere con sé un cane o un gatto fa un gesto caritatevole molte volte, allora dovremmo tassare anche il volontariato a questo punto, senza contare che tenere un animale in casa, è un diritto. E non un bene dio lusso». Perplessa Angela, una istituzione nel canile di San Giuliano: «Siamo in un momento difficile, l’altro giorno un signore mi ha detto che se doveva pagare la multa all’Asl che aveva recuperato il suo cane scappato, lo avrebbe lasciato a noi perché non sapeva come fare».
Proprio ieri l’associazione Zoofila Veneta ha organizzato una sfilata di cani nel campo a fianco alla chiesa, con tanto di benedizione finale. «Non sanno più a cosa attaccarsi», sbotta il padrone di un bellissimo boxer «io tasserei chi l’ha anche solo pensata questa tassa, così ci istigano». «C’era anche una volta», commenta Lucy Peres «diversi anni fa, ma poi qualcuno di intelligente evidentemente l’ha tolta». «Se tassano i cani è la volta che mi trasferisco sul serio in Austria», dice Maria Bertagnin mamma di Spike, un Border Collie, ricordo che quando ero piccola mio padre non mi prendeva il cane perché costava». «La cosa peggiore», dice Sabrina Bain «è che tutti li abbandonerebbero».
Marta Artico
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