In pensione Francesco, il vigile autista Fu l’unico a poter guidare la Papa-mobile

il congedo
Va in pensione ma ha già nuovi progetti da allenatore di calcio. Francesco Martucci dopo 43 anni e mezzo lascia la Polizia locale e va in pensione. Per 27 anni, ha fatto i conti, è stato l’autista dei vari comandanti della Polizia locale di Venezia. Ma è stato probabilmente l’unico autista non svizzero e non cittadino dello Stato Vaticano che ha potuto guidare la Papa Mobile. vento che risale al 7 e 8 maggio 2011 per la visita in città, tra la messa al parco di San Giuliano con migliaia di fedeli e la visita in Piazza San Marco di Joseph Ratzinger, il papa Emerito Benedetto XVI. Le foto immortalano un attentissimo Francesco Martucci in alta uniforme guidare la Papa Mobile a San Marco con a fianco il famosissimo padre Georg. Dietro, nell’abitacolo, il papa tedesco intento a benedire la folla vicino all’allora patriarca di Venezia, il cardinale Angelo Scola. Una foto che ha fatto il giro del mondo.
«Per me quello è stato un autentico dono ma ero al volante sotto la diretta direzione della Gendarmeria Vaticana», ricorda Martucci.
Originario di Caserta, classe 1956, figlio di un barbiere e di una casalinga finisce a Venezia quando il padre ottiene un posto di lavoro che oggi potrebbe solo comparire in un romanzo: guardiano di fari. Prima Capo Palinuro, poi Porto Venere, Porto Ercole e infine la venezianissima spiaggia degli Alberoni.
E qui inizia la sua carriera: diploma di contabile aziendale e servizio militare nei lagunari truppe anfibie. Poi nel 1981 entra nella Polizia municipale di Venezia. Prima viene assegnato come viabilista a Piazzale Roma, poi va a lavorare come motociclista nel reparto Motorizzato, specializzato in trasporti eccezionali. Dopo quindici anni passa al distretto di Mestre e poi viene assegnato al comando generale con il comandante Marco Agostini. Ora ha ultimato il servizio come esperto manutenzione veicoli ed autista. Mansione che non ha svolto, dicevamo, solo per il Papa Emerito ma anche per ben sette comandanti della Polizia locale in 27 anni di lavoro.
Li elenca tutti: Rienzi, Sussberg, Pensa, Vergine, Marini e per due volte l’attuale comandante Marco Agostini. «Lasciare dopo 43 anni è difficile perché questo è un lavoro che ti impegna sia corpo che mente e ho tantissimi colleghi da ringraziare e ricordare. Ora vivo a Mira Porte ma Venezia per me è stata un autentico privilegio, anche per il calore umano incontrato nel mio lavoro. Non posso dimenticare la morte della collega Silvia Meggiolaro in un incidente in servizio sul ponte della Libertà, nel 1998», racconta Martucci. «E ho avuto maestri straordinari: su tutti, prima il maresciallo Danilo Pieretto, scomparso lo scorso anno, e poi il comandante Agostini che ha creduto nelle mie capacità, valorizzandomi».
Ma il carattere gioioso di Martucci non ha spazio per la tristezza del congedo e non lo vedremo in pantofole. Ora può dedicarsi all’altra sua grande passione, praticata fin da ragazzino. Il calcio, prima giocato, e poi allenato. Negli anni è stato allenatore e osservatore per le squadre di Venezia, Treviso, Padova e Mestre ed anche per Sampdoria e Atalanta, collaborando con grandi nomi come quello di Marotta. Adesso andrà ad allenare la squadra di calcio della Fondazione Banca degli Occhi, guidando un gruppo di giocatori, tutti appartenenti alle forze dell’ordine, impegnati in sfide per beneficenza. —
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