In mille per ricordare i quattro amici

«Non vi dimenticheremo mai». Circa mille persone ieri allo spazio Zenit di San Donà per ricordare Riccardo Laugeni, Leonardo Girardi, Giovanni Mattiuzzo ed Eleonora Frasson, i quattro giovani di San Donà e Musile che hanno perso tragicamente la vita nell’incidente stradale avvenuto notte del 14 luglio a Jesolo, speronati da un’auto e piombati nel canale Pesarona lungo via Adriatico.
Si era salvata solo Giorgia Diral, fidanzata di Riccardo, che uscì miracolosamente dall’auto e vide morire i quattro amici. Il gruppo di “Amatrice nel Cuore” ha preparato il sugo della pasta cucinata dai lagunari dell’Alta con la loro cucina da campo. Gli stessi che erano stati aiutati nella loro iniziativa benefica per i terremotati dalla mamma di Riccardo, la signora Romina. Ieri quel prezioso aiuto è stato reso.
Spazio Zenit e tantissimi sponsor hanno partecipato a questa iniziativa in ricordo delle quattro vite spezzate sulla strada che hanno lasciato una ferita profonda nel basso Piave. C’erano anche il sindaco di San Donà, Andrea Cereser, quella di Musile, Silvia Susanna, il vice sindaco di Jesolo, Roberto Rugolotto, il vice governatore del Veneto, Gianluca Forcolin.
Sono arrivati il comandante dei carabinieri Daniele Brasi e i carabinieri che hanno partecipato all’organizzazione. E poi tanti amici, parenti, cittadini che hanno voluto dare il loro contributo. Sono stati raccolti migliaia di euro. Un punto di inizio per finanziare uno sportello dedicato alle famiglie delle vittime della strada. Adesso le famiglie dei ragazzi vogliono creare questo punto di riferimeno assieme all’Usl 4 e ai Comuni e la Regione che sia di supporto alle famiglie di tutte le vittime della strada”. «Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi lo ama», ha detto Romina a nome di tutte le mamme e papà dei ragazzi, «la sofferenza di genitori è immensa, vogliamo che altri non soffrano come stiamo soffrendo noi. Il mondo viaggia sui telefonini che però sono solo strumenti. Oggi abbiamo invece bisogno di calore e un vero abbraccio».
C’erano anche Milena, mamma di Leonardo, Letizia, mamma di Eleonora, poi Angela, mamma di Giovanni. Tutti i familiari e amici e un’intera comunità che quella tragedia ha vissuto nei giorni tremendi seguiti all’incidente stradale di Jesolo.
Marco Laugeni, vice comandante della stazione carabinieri e padre di Riccardo nel 1989 era appena arrivato a San Donà in servizio. Uno dei primi interventi fu il tragico incidente stradale a Portegrandi in cui morirono sette ragazzi. Altrettante croci li ricordano in quel punto: «Non li ho mai dimenticati, per mesi ho perso il sonno dopo quell’incidente. Ho sempre avuto paura di vivere quella tragedia da padre. Ora dobbiamo andare avanti e aiutare chi affronta queste esperienze».
Romina, la mamma di Riccardo, ha voluto promuovere questa iniziativa e con lei tutte le famiglie coinvolte. Loro stanno soffrendo e a stento vanno avanti, ma poter aiutare chi ha perso un figlio dà loro forza. Così nasce l’idea di uno sportello che sia di riferimento con le istituzioni e possa fornire un supporto psicologico, ma anche finanziario a chi ha bisogno. —
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