In mille per l'addio a Eufemia Rossi

Duomo gremito per i funerali della donna trovata morta sul Cavrato
Eufemia Rossi
Eufemia Rossi
 LATISANA.
Il portone centrale del Duomo di San Giovanni è dovuto rimanere aperto durante tutta la funzione per permettere anche alle centinaia di persone presenti sul sagrato di seguire il funerale di Eufemia Rossi. Non meno di un migliaio di persone ieri pomeriggio hanno voluto portare l'ultimo saluto alla 56enne trovata morta, una decina di giorni, fa sul greto del canale Cavrato a Cesarolo. Al suo ingresso la bara è stata accolta dalla parole di monsignor Carlo Fant: «Nel corso della vita accadono momenti che possiamo definire con più fasi, del dolore prima, della rabbia poi, del momento della cronaca e infine il momento della presa coscienza seguito dalla fiducia e dalla speranza legate alla rinascita, un aiuto a superare, a riuscire ad andare oltre». Poi è cominciata la messa concelebrata dai parroci di Latisana, don Carlo e don Oscar, e da don Natale, parroco di San Michele al Tagliamento e Cesarolo. E sono state molte le persone arrivate anche dal comune veneto, paese nativo di Eufemia Rossi, per l'ultimo saluto alla donna molto conosciuta per il suo lavoro nel bar all'ingresso dell'ospedale civile di Latisana. Sull'altare, vicino alla bara, un cestino di fiori dono delle compagne di scuola: Rosina, Clara, Maria Antonia, Elisa, Claudia e Franca. «Per l'ultimo saluto a Eufemia, portata via troppo presto e in un modo così violento, ma nel dolore dobbiamo trovare un punto di crescita perché diventi la forza per andare avanti». Don Carlo ha scelto di leggere dal Vangelo di Marco proprio la pagina dedicata alla morte di Cristo in croce che si rivolge a Dio chiedendo perché lo ha abbandonato: un momento di dolore seguito dal conforto della resurrezione, la stessa forza che possono trovare i cristiani che credono nella vita che viene dopo. Nell'omelia don Carlo in più occasioni si è rivolto alla sorella di Eufemia, Luisa, a lei il parroco ha detto che un momento di dolore può diventare un'occasione di rafforzamento di un'unione e un momento di speranza nella vita: «voi due assieme, in questi anni, avete trovato la vostra forza accudendo i genitori anziani, ora è rimasta solo la mamma Noemi e ora Luisa devi essere tu da sola a trovare la forza di seguire la mamma anche per Eufemia che sicuramente ti darà il coraggio per andare avanti». «Fatti come questi possono suscitare un istinto di vendetta ha detto ancora don Carlo - ma non è questo il modo per farsi coraggio e andare avanti». All'uscita dalla chiesa praticamente tutti i presenti hanno voluto seguire Eufemia anche nel suo ultimo viaggio, e infatti un lungo corteo si è riversato su via Dietro Chiesa fino al cancello del cimitero dov'è stata tumulata.

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